Il commento di Luciano: 27a giornata di serie A

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E sono 27, ma la classifica resta in equilibrio, sia in testa che in coda. Anticipi del venerdì per le due squadre di testa, Inter e Milan la sensazione è che per entrambe sia in atto un calo psicofisico, e i risultati la confermano.

L’Udinese ferma il Milan per la seconda volta in campionato:  questo il verdetto dall’anticipo del venerdì sera tra rossoneri e bianconeri. Dopo l’1-1 dell’andata, la banda friulana riesce ancora una volta a mettere il bavaglio a quella di Pioli, portando via un punto cruciale nella propria corsa-salvezza. La partita è stata molto ruvida, con i bianconeri bravi a metterla sul terreno a loro più congeniale. Il Milan però non ha tirato indietro di gamba, riuscendo anche a trovare il vantaggio con il solito Rafael Leao (11° gol in stagione). Nella ripresa però i cambi di Cioffi hanno fatto la differenza: gli ingressi di Pereyra e Udogie hanno completamente ribaltato l’inerzia del match, portando l’Udinese al casuale (forse di mano) pareggio firmato dallo stesso Udogie. Per il Milan è il secondo pari consecutivo, che esattamente come quello di Salerno puzza tanto di occasione persa. Per l’Udinese invece è un punticino che vuol dire momentaneo +4 sul 18° posto.

Per l’Inter a Genova, la collisione col Grifone pareva un’ottima opportunità per risanare un attacco in crisi nera. Invece gli uomini di Inzaghi frenano ancora, questa volta senza scusanti. Il Genoa infila il suo quinto pareggio consecutivo e affossa ulteriormente l’umore dei nerazzurri, che tuttavia non perdono ulteriore terreno nei confronti di un Milan frenato a sua volta a S.Siro. A fare rumore è l’esclusione di Lautaro  dall’undici titolare. La carta Sanchez però, non ha ripagato Inzaghi.

Il primo tempo si apre su delle note decisamente frizzanti: l’Inter attacca a pieno organico, decisa a scacciare i fantasmi offensivi delle ultime due gare. Calhanoglu fa il filo al palo di Sirigu, poi sale in cattedra un grande Genoa: la squadra di Blessin si ritaglia tre chance nitide nel corso dei primi 45’, sempre su reazione alle frustate nerazzurre. Gudmundsson si smarrisce solo davanti ad HandanovicPortanova si fa murare e Melegoni per poco non beffa la porta nerazzurra con un tiro fantasmagorico. Il Genoa aggredisce i nerazzurri a metà campo, ringhia sulle palle vaganti e fa spendere molto ossigeno alla truppa di Inzaghi, che vede la porta rimpicciolirsi inesorabilmente col passare dei minuti. ll secondo tempo è un assedio di marca nerazzurra, ma la porta del Marassi è stregata: al 63’ l’occasione più ghiotta, con D’Ambrosio che centra la traversa su corner di CalhanogluLautaro entra solo al 73’ al posto di uno spento Sanchez, ma sfiora solamente il gol. L’Inter si arrende, e archivia con amarezza i 313 minuti senza segnare, evento che da due stagioni sembrava di lontana memoria.

Match divertente quello tra Salernitana e Bologna. I padroni di casa sono partiti fortissimo, dominando il primo tempo. A sbloccare la sfida è stato però un gol di Arnautovic al 43′, con un grave errore di Fazio in marcatura. Nella ripresa la Salernitana continua a spingere senza riuscire a sfondare con DjuricNicola attua un triplo cambio al 71′ ed un minuto più tardi proprio il subentrato Zortea riesce a trovare il gol del pari sfruttando una deviazione dell’incolpevole Soumaoro.

In virtù di questo risultato gli uomini di Nicola vedono ulteriormente complicarsi la loro corsa verso la salvezza. I campani restano ultimi in classifica a quota 15 punti, ed ora si fa veramente durissima.

Empoli-Juventus è terminato 3-2 in favore degli uomini di Allegri. I bianconeri ritrovano i tre punti dopo tre insipide gare culminate tutte sul risultato di 1-1 (Atalanta,  Torino e infine Villareal). Pur incerottata e fiaccata dagli impegni infrasettimanali, la Juventus è riuscita a non cadere nel tranello di Andreazzoli, come invece successe all’andata. Una ventata d’aria fresca per i bianconeri, che dopo aver cementato la quarta posizione (momentaneo +6 sull’Atalanta, che però ha una partita in più da giocare) possono concentrarsi sull’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Per Vlahovic e compagni si tratta del 13° risultato utile consecutivo in campionato. La Juventus tuona in avvio: Danilo e Zakaria sfiorano i ferri di Vicario nei primi 10 minuti, mangiandosi le mani. Lo svizzero poi, sarà costretto a lasciare il campo per un problema muscolare, tra lo sconforto di una panchina già attanagliata dagli infortuni (9 indisponibili tra le fila di Allegri). Col passare dei minuti però, sale in cattedra l’Empoli: gli uomini di Andreazzoli pressano alto, e costringono la Juve a giocare essenzialmente nella propria area di rigore.

E’ un Sassuolo champagne, quello che vola sulla Fiorentina con le ali di Traorè e Defrel. La squadra di Dionisi centra il secondo bersaglio consecutivo dopo l’exploit contro l’Inter di settimana scorsa, confermando lo stato di grazia delle ultime uscite. Il primo tempo si consuma su ritmi forsennati: Consigli e Dragowski limitano il bottino dei primi 45’ a un solo gol, con due interventi miracolosi a testa. Il bottino in questione premia il Sassuolo, e in particolare uno scatenato Hamed Traoré: al 19’, l’ala neroverde fa sparire il pallone da una doppia marcatura e trafigge la porta della Fiorentina con un colpo da biliardo. Lo stesso Traoré colpisce una traversa pochi minuti dopo, su cross chirurgico di Maxime Lopez.
Sul finale di secondo tempo succede di tutto: Bonaventura, appena entrato al posto di Maleh, si fa ammonire per un fallo ingenuo e esagera con le proteste. L’arbitro Prontera lo punisce con l’espulsione. In dieci uomini, la Fiorentina continua ad attaccare e sfonda all’88’ con un’azione confezionata dalla panchina viola: Saponara dipinge un cross per la spaccata vincente di Cabral. Il primo gol dell’ex Basilea però è solo un’illusione: al 94′ Berardi serve su un piatto d’argento il gol vittoria (2-1) di Defrel, che si libera dalla marcatura di Martinez Quarta e scatena il tripudio del mapei Stadium.

Colpo basso del Cagliari al Toro in ottica salvezza. I rossoblù di Walter Mazzarri, ex della partita, vincono 2-1 col Torino e proseguono nel loro ottimo momento di forma: nove punti nelle ultime cinque per i sardi, trascinati dai gol di Bellanova e Deiola, uno per tempo. In mezzo il pareggio momentaneo di Belotti, che al 54′ supera uno straordinario Cragno, nel primo tempo spettacolare con diversi grandi interventi. Per i granata è la terza sconfitta nelle ultime quattro partite, il Cagliari è momentaneamente quartultimo (a +3 dal Venezia, che ha due partite in meno).

Simeone si sblocca e il Verona si mette in tasca il derby. Tripletta del Cholito, che non segnava addirittura dal 12 dicembre (gli interisti non insistano troppo nelle critiche a Lautaro), e 3-1 Hellas al Bentegodi. Una gara strana, nella quale il Venezia sfiora più volte il vantaggio in un buon primo tempo. Ma nella ripresa cambia tutto: Simeone sfrutta un errore di Caldara e trova il vantaggio, quindi raddoppia su assist di Faraoni, prima che Okereke riapra tutto di testa. Ma non è che un’illusione per il Venezia, perché nei secondi finali è sempre Simeone, liberato davanti alla porta da Lasagna, a completare la propria giornata da sogno. È un successo che consente alla banda Tudor, senza mezza difesa, tra le squalifiche di Casale e Gunter e l’infortunio dopo 6 minuti di Retsos, di migliorare ulteriormente la propria già brillante classifica, portandosi a un soffio dalla zona Europa. Il Venezia, complice il successo del Cagliari a Torino, deve invece leccarsi le ferite: da oggi Henry e compagni sono terzultimi da soli.

Quattro legni, un Provedel eccezionale, lo Spezia in 10 per tutto il secondo tempo per l’espulsione di Amian al 45′ e tantissime occasioni da rete non capitalizzate. La Roma di Mourinho (squalificato e in tribuna), al 9′ di recupero del match del “Picco”, riesce comunque a portare a casa l’intera posta in palio per un rigore concesso giustamente, all’ultimo respiro, dopo un rigore trasformato da Abraham e assegnato per un calcio in faccia rifilato da Maggiore a Zaniolo: un contrasto tra gioielli di La Spezia. I giallorossi tornano così al successo dopo 3 pareggi consecutivi, rifacendosi sotto in zona europea. Grande beffa per la band di Thiago Motta, arrivata a pochi secondi dall’impresa.

Insigne esulta dopo il gol

 

Chiude la serata un Lazio-Napoli che può (e lo fa) cambiare ancora la classifica. All’Olimpico due squadre che si danno battaglia, gli azzurri di Spalletti tentano l’aggancio al Milan in vetta scavalcando, almeno temporaneamente, l’Inter, e la Lazio che tenta di inserirsi nella zona Europa L.  Alla fine, ma proprio alla fine dell’ultimo dei 4 minuti di recupero, il verdetto, quando ormai i giochi sembravano fatti sul pareggio: una stoccata di Mario Rui, sul modello e sull’assist di Insigne, che al 62′ porta in vantaggio il Napoli con una bordata dal limite, su tocco di Elmas. Fino al momento del recupero, le forze dei giocatori sembravano essere quasi superiori al primo tempo, quando nessuno dei due attacchi dava l’impressione di poter penetrare la difesa avversaria fino al gol. Le occasioni infatti non sono mancate, da una parte nè dall’altra, ma grandi parate di Ospina e di Strakosha e qualche esitazione di troppo in fase conclusiva hanno impedito lo sblocco del punteggio.  Poi un episodio inizialmente contestato dal Napoli, quando Insigne andava nuovamente in gol, ma il VAR ferma tutto e rileva in effetti un fuorigioco dello stesso autore del raddoppio. Gol annullato, accenno di rissa tra giocatori delle due squadre e giallo per Radu. La Lazio non molla, cerca di raccogliere le ultime energie e ne coglie il frutto proprio a due minuti dal 90′ con Pedro, che si inventa un eurogol da fuori area, al volo, con palla che sfiora il palo e si insacca alla destra di Ospina. Sembra fatta per la Lazio, ma la beffa arriva proprio allo scadere del recupero, come detto, con un altro gran gol di Fabian Ruiz che chiude ogni discorso e decide una vittoria importantissima. I partenopei agganciano il Milan e lasciano l’Inter al secondo posto in attesa del recupero col Bologna (ancora da definire).

Non termina qui la 27a giornata, ma lunedì con il posticipo tra Atalanta e Sampdoria alle 20,45.

Prossimo turno che parte con l’anticipo di venerdì 4 Marzo alle 20,45 tra Inter e Salernitana, a S.Siro.

Buona settimana ai lettori e arrivederci.

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