Buongiorno amici lettori, campionato che avanza e diventa più incerto e combattuto dopo l’esito del derby, ma nonostante tutto quel che si è detto dell’Inter e del suo momento non brillante, Inzaghi e i suoi rimangono in gioco e potenzialmente in testa, in virtù della gara da recuperare col Bologna (maltrattato sabato dalla Lazio). Il pareggio nel big match di Napoli infatti consente all’Inter di mantenere le distanze dallo stesso club partenopeo, e di consentire al Milan, vincente contro la Sampdoria, un provvisorio sorpasso. Ma vediamo nel dettaglio come è iniziata questa giornata, a partire dalla vittoria della Lazio di Sarri contro un Bologna mai sufficientemente in partita.
In effetti, il punteggio finale per i biancazzurri non lascia spazio ad alibi di sorta per i rossoblu di Mihailovic. Dopo quello in trasferta contro la Fiorentina, altro 3-0 rifilato al Bologna. Grandi protagonisti, Immobile, che la sblocca (a 173 gol in maglia biancoceleste) ad un solo gol da Piola nella storia del club e Zaccagni, autore di una doppietta. Capitolini a 42 punti, che tornano a coltivare ambizioni da zona Champions. Tra le note negative, tuttavia, le ammonizioni sotto diffida a Luis Alberto e Lucas Leiva, che salteranno il prossimo match di Udine, insieme al sospetto stiramento a fine partita di un infaticabile Lazzari, all’ennesimo scatto sulla fascia destra. Dieci punti nelle ultime 4 partite per le Aquile, cammino opposto per il Bologna di Bologna, che proprio nelle ultime 5 conta un solo pareggio e quattro sconfitte.
Il match clou della serata è però allo Stadio Maradona, dove si trovano di fronte Inter e Napoli, e alla fine ne scaturisce uno dei pronostici più gettonati, anche dal Milan: 1-1 , e tutto come prima. Al gol di Insigne su rigore ha risposto Dzeko ad inizio ripresa. Una partita giocata meglio dal Napoli nel primo tempo: gli azzurri hanno approcciato benissimo al match, hanno trovato il vantaggio dal dischetto e sfiorato almeno due volte il raddoppio, con uno scatenato Osimhen a mettere in apprensione costante i difensori nerazzurri. L’Inter ha pareggiato ad inizio secondo tempo, senza poi creare altri grossi pericoli dalle parti di Ospina. Handanovic, decisivo su Elmas e Osimhen, ha blindato il risultato, permettendo alla squadra di Inzaghi (oggi squalificato, in tribuna) di uscire imbattuta da questa insidiosa trasferta. Tutto invariato in vetta, ma domenica il Milan mette la freccia e si piazza al primo posto, spodestando l’Inter in attesa di recupero col Bologna.
Per il Torino è crisi. Il Venezia passa di soppiatto all’Olimpico e affonda le unghie nel momento negativo degli uomini di Juric, di nuovo sconfitti dopo Udine. È un 1-2, quello conquistato in rimonta dai lagunari di Paolo Zanetti, che sconvolge nuovamente la lotta per non retrocedere, perché nella zona rossa, in attesa dell’impegno di domani, scivola nuovamente il Cagliari. E dire che i granata partono pure bene, passando immediatamente in vantaggio con un destro di Brekalo mal letto da Lezzerini. Ma il Venezia, grazie a qualche cambiamento tattico e pure a un cambio di mentalità, riesce prima a pareggiare e poi a portarsi in vantaggio a cavallo dei due tempi: di Haps e Crnigoj le reti dei veneti. In un finale convulso il rientrante Belotti, tornato in campo dopo due mesi e mezzo, troverebbe pure il 2-2 al 90′, ma il gol viene annullato tramite VAR per un fuorigioco considerato attivo di Pobega. E per non farsi mancare nulla viene espulso Okereke, ancora dopo l’intervento della tecnologia. Alla fine della fiera, sorride il Venezia e piange il Toro. Che ora è atteso da un impegno da far tremare i polsi: il derby con la Juventus di venerdì prossimo.
E come detto, la Serie A ha una nuova capolista, in attesa che l’Inter recuperi il match con il Bologna. Ma intanto, togliendo l’asterisco dalla classifica, il Milan mette la testa avanti: basta il gol di Leao, in avvio di partita, per abbattere la Sampdoria. Decisivo Maignan con un assist al bacio per il portoghese, che lascia sul posto Bereszynski e fulmina Falcone, tra i migliori in campo: il portiere blucerchiato si oppone più volte al raddoppio del Milan. Pochi pericoli per i rossoneri: nella ripresa la Samp gioca con più coraggio rispetto al primo tempo, ma non ha grosse occasioni per pareggiare. Dopo la rimonta nel derby, il Milan completa l’opera: per ora è sorpasso, ma il futuro è nelle mani (o meglio, nei piedi) dell’Inter.
Finisce 1-1, che non serve a nessuno, il match salvezza tra Genoa e Salernitana a Marassi, un risultato che non cambia la situazione di entrambe le squadre: i campani rimangono ultimi in classifica a quota 12, a -9 dalla salvezza, mentre i rossoblù restano penultimi a quota 15. Risultato sostanzialmente giusto per quanto si è visto sul terreno di gioco, anche se il Genoa recrimina per una colossale occasione di Destro nella ripresa sventata da un super Sepe e da un palo esterno colpito da Badelj. Dello stesso Destro (32′) e Bonazzoli (46′ pt.) le reti che hanno deciso l’incontro.
Vittoria strepitosa (4-0) per il Verona di Tudor, autore di una prestazione perfetta in fase offensiva contro un’Udinese pericolosa a più riprese. Ritmi altissimi già dal fischio d’inizio. L’Hellas esce meglio dai blocchi e trova il gol con Depaoli illuminato da un delizioso assist di Caprari. I bianconeri reagiscono subito e hanno almeno 4 occasioni per il pari tra cui una traversa colpita da Success. Il Verona riparte in velocità e trova il raddoppio alla mezz’ora con Barak, dopo un’ottima incursione di Depaoli.
Nella ripresa ci sono meno spazi e il primo vero guizzo porta al gol Caprari di testa su assist di Tameze. L’ex Atalanta trova anche il gol nel finale con un destro all’incrocio. Per l’Udinese ci sono solo rimpianti: un grande Montipò e un’altra traversa colpita da Molina negano anche il gol della bandiera. Risultato troppo largo per quello che si è visto in campo, ma l’armata di Tudor ora fa davvero paura.
Finisce 1-1 tra Empoli e Cagliari , a segno Pinamonti e Pavoletti: protagonisti di una partita tutto sommato abbastanza equilibrata. Gli azzurri di Andreazzoli, dopo un girone d’andata clamoroso, non sanno più vincere, ma la classifica continua a essere buona: 11° posto con 31 punti. Di tutt’altro impatto invece l’ultimo mese del Cagliari: i ragazzi di Mazzarri trovano il terzo risultato utile consecutivo e continuano nella loro corsa-salvezza. In questo momento, la classifica dice 17° posto (con il Venezia) con 21 punti.
Succede di tutto al Mapei Stadium: al termine di un match a ritmi indiavolati, Sassuolo e Roma si spartiscono la posta. Abraham, a fine primo tempo, porta in vantaggio i giallorossi su rigore assegnato per un “mani” in area di Chiriches. Nella ripresa si scatena Traoré, che prima propizia l’autorete di Smalling (con tremenda gaffe di Rui Patricio) poi raddoppia. Ma al 94′ arriva il beffardo 2-2 dei giallorossi. Mourinho che, dunque, non riesce a restare agganciato al secondo posto salendo solamente a 40 punti, certificando quindi il +2 della Lazio. A Dionisi sfugge invece la vittoria all’ultimo respiro, restando in dodicesima posizione a quota 30. Un successo che manca, ormai, in casa neroverde, da quattro turni.

A Bergamo posticipo serale gustoso tra i nerazzurri dell’Atalanta e la Juventus, rinvigorita dall’arrivo di Vlahovic, celebratissimo, e di Zakaria. Per contro, la formazione di Gasperini si trova in una condizione piuttosto precaria nell’assetto di squadra, anche per la difficoltà di sopperire all’assenza di un pilastro come Zapata, la cui stagione si può considerare conclusa dopo l’ultimo grave infortunio. Aggiungiamo anche l’assenza di Ilicic e la perdita di un altro importante elemento come Gosens, atteso al ritorno dopo lunga assenza anche lui per infortunio, ma all’Inter e non più a Bergamo dove non sarà facile sostituirlo. Ebbene, nonostante questa serie di dettagli non proprio incoraggianti per i bergamaschi, sono stati proprio loro, i ragazzi di Gasperini, ad andare ad un piccolissimo passo dalla vittoria. Inizia forte la Juventus e per una decina di minuti la Dea soffre, non fino al panico ma deve subire una pressione e una voglia di fare, soprattutto del nuovo idolo bianconero, Vlahovic. Lui ci prova subito, senza esitare, e più di una volta durante l’arco dei 90′, ma un po’ di imprecisione e un abbondante Sportiello gli negano il terzo gol in 3 partite. L’Atalanta però non resta a guardare, e gradualmente esce fino a mettere il muso con una certa frequenza nei pressi dell’area, costringendo all’affanno la Juventus fino a sfiorare il gol. E alla fine arriva, il gol: un missile terra-aria, indoviniamo di chi? Malinovsky, ovviamente! Punizione guadagnata dall’Atalanta sui 25 metri dalla porta di Szczesny, prende la rincorsa il cecchino di Gasperini e spara una bordata incredibile sotto la traversa, Atalanta avanti ad un quarto d’ora dal termine. La Dea sembra in grado di portare a casa i 3 punti preziosissimi e tutto sommato anche meritati, ma ecco che al 92′, in pieno recupero, accade la “gelata” del Gewiss Stadium. Calcio d’angolo di Dybala, salta Danilo e la spizzica, palla nell’angolino, 1-1 e buonanotte …La Juventus esulta come avesse vinto, e certamente si tratta di un punto insperato, per come si era messa la partita. L’Atalanta di oggi, che non era nella condizione migliore, ha sfiorato il bottino pieno e da questa ottima prestazione ha buone prospettive per ripartire alla riconquista di posizioni in alta classifica.
Per questa giornata sarebbe tutto, ma l’ultimo incontro Spezia-Fiorentina verrà disputato lunedì 14 alle 20,45. Buon S.Valentino a tutti i festeggianti e arrivederci al prossimo turno con l’anticipo di Venerdì 18, derby piemontese tra Torino e Juventus.
