Anche a Milano nel weekend la Lega è scesa in piazza in difesa del Made in Italy, lanciando la campagna #mangiacomeparli, con l’obiettivo di raccogliere nei propri gazebo 100.000 firme a sostegno della battaglia per l’agroalimentare italiano. Spesso infatti l’Unione Europea ha penalizzato la nostra produzione: il regolamento UE 775/2018, applicato dall’Aprile 2020 ha di fatto consentito di presentare come prodotti italiani anche alimenti in realtà prodotti con materie prime importate da vari continenti. Un altro strumento potenzialmente dannoso per il Made in Italy agroalimentare è il cosiddetto Nutri-score, che l’Unione Europea intende adottare dall’anno prossimo: si tratta di un sistema di etichettatura a semaforo ideato dalla Francia che assegna un punteggio da A a E a seconda di quanto sano sarebbe un cibo basandosi principalmente sul suo contenuto di grassi. Prodotti come il nostro parmigiano o i nostri salumi sarebbero pesantemente penalizzati perchè finirebbero in fascia D o E e verrebbero etichettati con il semaforo rosso. E tutto questo magari a favore di alimenti costruiti a tavolino nei laboratori delle multinazionali dell’alimentazione Ecco dunque le ragioni della battaglia per difendere la produzione agroalimentare italiana che costituisce un’eccellenza in tutto il mondo: sostenere l’economia del nostro Paese, troppo spesso penalizzata da scelte dell’Unione Europea fatte nell’interesse di altri Stati membri e difendere la genuinità di ciò che arriva sulla tavola dei cittadini italiani perché il nostro ottimo cibo è la nostra stessa cultura, la nostra tradizione e la nostra salute.
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