Milano 11 Maggio – L’agroalimentare ha un palco privilegiato per raccontare al mercato le proprie novità, i trend e le prospettive del comparto. Parliamo di Tuttofood, la biennale internazionale in corso a Rho fino all’11 maggio dedicata appunto al food and beverage. Quella di quest’anno è un’edizione ricca di novità, con l’ampliamento dei settori, focus su target di mercato a più rapida crescita e nuove alleanze strategiche. Siamo andati a curiosare tra i 2.850 espositori sparsi tra i padiglioni di FieraMilano, dove, nonostante la natura B2b della manifestazione, si registra un’effervescente presenza di visitatori. Si diceva delle novità. Per la prima volta Tuttofood ha aperto al comparto del Fruit and veg, un’esperienza di cui ci racconta Valerie Hoff, direttore marketing e comunicazione di La linea verde, produttrice del marchio Dimmidisì: “Per noi è la prima volta a Tuttofood, è sicuramente una vetrina nazionale e internazionale a Milano che ci darà sicuramente sempre maggiore visibilità. E’ la prima volta anche che Tuttofood apre ai produttori di frutta e verdura, nel nostro caso frutta e verdura già pronta da gustare”.
La presenza di questo comparto intercetta un interesse del mercato sempre più consapevole del connubio tra alimentazione e salute. E sempre per rispondere a una richiesta del mercato, tra le novità di questa edizione, che punta a bissare, se non superare, i numeri del 2015 l’anno di Expo, troviamo Vinitaly. Grazie all’accordo con Verona Fiere, quest’anno debutta Wine Discovery, uno spazio dove oltre a esporre 300 etichette italiane, è possibile degustare e conoscere il nostro nettare di bacco. “La collaborazione con la Fiera di Milano – ha detto Gianni Bruno, brand manager di Vinitaly – nasce per essere presenti con un’area vino italiano a Tuttofood. Tuttofood ci aveva detto che c’era un interesse da parte dei buyer internazionali di conoscere il nostro vino ed ecco qui la nostra presenza”.
Accanto alla presenza, in crescita, degli espositori esteri, 500 il 10% in più di due anni fa, proprio i buyer stranieri sono un asset di Tuttofood: quest’anno, oltre ai 3.150 profilati dall’Italia, gli organizzatori hanno investito sullo scouting di quelli internazionali con le delegazioni più numerose provenienti da USA, Canada, Sud America, Germania e Paesi del Golfo. “Noi abbiamo fatto una partecipazione pensando principalmente ai buyer esteri – ha spiegato Bruno – ecco perchè tutto è scritto in inglese, le carte proposte sono in lingua. E’ anche un discorso di incoming: questi buyer esteri che hanno visto questa immagine del Vinitaly probabilmente poi verranno a visitare la manifestazione quindi un incoming principalmente verso gli operatori esteri”.
L’evoluzione di Tuttofood fa sì si confermi il ruolo di riferimento internazionale per questa manifestazione che resta un must be anche per quegli espositori che da sempre vi partecipano. Come ci racconta Riccardo Felicetti, patron del pastificio trentino Monograno Felicetti: “Per noi questa è una delle manifestazioni fieristiche più importanti del mondo ed è importante esserci. E’ importante come meeting point per incontrare colleghi e clienti ma soprattutto per presentare nuovi prodotti. Il mercato della pasta è in continua evoluzione, si stanno creando delle nicchie che aiutano chi come noi ha fatto queste scelte qualitative. Devo dire che anche la Fiera sta premiando con grande interesse questo tipo di prodotti”.(Askanews)
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