Milano 3 Luglio – Ciao, meravigliosa Italia. E grazie di tutto. Finisce ai quarti di finale il cammino luminoso della Nazionale a Euro 2016: il 19° rigore calciato nella serata di Bordeaux (18 più quello di Bonucci nei tempi regolamentari) pone fine all’era Conte in azzurro. La Germania, per la prima volta, ha la meglio sull’Italia in una sfida “dentro-o-fuori” di Europei o Mondiali: ha tremato, ma ha evitato l’ennesimo schiaffo.
Resta l’orgoglio per aver visto all’opera una Nazionale così, capace di fare innamorare tutti e di colmare il gap coi campioni del mondo. Chapeau.
La Germania sarà anche la corazzata più temibile del lotto, noi saremo anche senza centrocampo o quasi, ma l’Italia si presenta decisa a vendere cara la pelle. Se Löw pensava di sorprendere Conte preferendo Höwedes a Draxler e varando il 3-5-2 con Gomez e Müller di punta, niente da fare: il c.t. azzurro schiera la solita formazione compatta, attenta, all’altezza della situazione. Tanto che le migliori occasioni per i tedeschi arrivano poco prima dell’intervallo e sono casuali: Gomez trova un colpo di testa alto solo perché un’ingenuità di De Sciglio (che regala la superiorità numerica agli avversari) scopre un lato di campo, mentre il successivo tiro debole di Müller è figlio di rimpalli.
L’unico appunto che si può muovere agli azzurri, quando difendono, è il troppo tempo concesso a Hummels, che lancia bene tanto quanto Bonucci. Ma non si paga dazio. E anzi, un errore di Kimmich e un rischio preso da Neuer fanno drizzare i capelli in testa a Löw.
Poi Boateng esplode un sinistro alto da lontano. Sturaro, De Sciglio e Parolo prendono cartellini in rapida sequenza. Si soffre un po’ di più, i tedeschi aumentano i giri del motore. L’Italia scricchiola, resiste fino al 19′ e poi cede: Gomez (in fuorigioco a inizio azione) vede il taglio di Hector, una deviazione favorisce Özil che insacca.
E’ l’1-0 e soltanto “san” Gigi Buffon, un istante più tardi, impedisce che arrivi il raddoppio, superandosi su… Chiellini, che si allunga per anticipare un tacco di Gomez. E’ l’ultimo acuto dell’ex viola, che si fa male e lascia il posto a Draxler.
Ci siamo sempre. Il cronometro corre verso il 90′, coprendo velocemente il quarto d’ora che separa il penalty di Leonardo dalla fine dei tempi regolamentari. E’ una manciata di minuti che rimette tutto in equilibrio, fa perdere ai tedeschi un po’ di sicurezza e prepara la mezz’ora di extra-time.
Buffon per poco non lo imita su Hector, invece il pallone gonfia la rete. E passa la Germania. Per una volta, ma sudando le sette camicie. L’Europeo azzurro si chiude qui, il ciclo di Conte anche. Un’eredità pesante per Ventura, ma ci penseremo da domani.(La Gazzetta)Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
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