Milano 20 Dicembre – Il cardinale Angelo Scola Nell’ultima domenica di Avvento, l’arcivescovo Angelo Scola invita ad essere davvero solidali con chi soffre ed è escluso. Nell’omelia della messa serale in Duomo, il cardinale ha parlato ovviamente della natività e delle suggestioni che da essa possono nascere. “Ci rende consapevoli del valore di tutto l’umano. Genera uno sguardo valorizzatore di tutto perché è l’assunzione della mentalità e dei sentimenti di Cristo – ha sottolineato -. Diventa anche sorgente di solidarietà civile. In questi giorni di Natale tutti siamo più aperti a condividere situazioni di disagio e povertà. Non resti questo slancio un puro sentimento ma ci faccia capaci di riconoscere il valore di ogni uomo e di diventarne concretamente solidali (soprattutto solidali delle vittime della cultura dell’esclusione)”.
Il cardinale che celebrerà quest’anno il suo ultimo Natale da capo della Diocesi ambrosiana, torna anche su un tema a lui caro, quello del rispetto della vita fin dal concepimento: “Riflettiamo su quanto questa nascita piena di mistero e di umana tenerezza illumini l’odierna condizione umana. Questa Nascita infatti è un potente giudizio sul gelo demografico che caratterizza il nostro Paese
e sul conseguente invecchiamento della popolazione, che non è solo anagrafico”.
Infatti, spiega Scola, l’invecchiamento è anche simbolico: “È un giudizio sulla mancanza di speranza, drammatica soprattutto nei giovani (oltre alle nascite, sono in calo anche i matrimoni). Eppure a Natale il ritmo frenetico del nostro tempo distratto da ciò che veramente conta, quasi miracolosamente si spezza per far spazio, stupito, ad una nascita”. (Repubblica)
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