L’alleanza tra centri sociali e maranza riporta a Milano la violenza politica. Complimenti a chi ha strumentalizzato i conflitti in medio oriente

Fabrizio c'è Milano

La giornata di ieri ha riportato a Milano scene di violenza politica che non si vedevano da decenni. Oltre a ringraziare gli uomini delle Forze dell’Ordine che si sono presi di tutto sui loro elmetti per difendere la Stazione Centrale e contenere il corteo, va compreso chi sono gli autori di violenze, danni materiali e di immagine, disagi per decine di migliaia di cittadini e viaggiatori. Naturalmente nella speranza che la giustizia faccia loro pagare il conto dei reati commessi, ma anche per aiutare a comprendere come separare la politica dalla violenza.

La solita tesi fuffa dei cosiddetti “blackblock” cioè degli infiltrati che nulla c’entrano con gli organizzatori del corteo, è smentita dalle immagini.

I numerosissimi fotografi e blogger con telecamere, che speravano di immortalare  le gesta dei poliziotti cattivi al servizio del Governo fascista, sono rimasti delusi dalla professionalità degli agenti che hanno difeso e respinto le cariche e le aggressioni dei manifestanti presunti pacifisti.

Piuttosto le immagini mostrano bene che ad aggredire erano persone con bandiere della Palestina che hanno partecipato al corteo e che, alla fine della manifestazione, non hanno resistito a mettere in scena l’Intifada. E tutto ciò anche se di fronte a loro non c’erano militari israeliani ma poliziotti italiani,  passeggeri  FS e cittadini inermi.  I video mostrano chiaramente che se al primo assalto all’ingresso della Stazione Centrale c’erano vecchie conoscenze dei centri sociali e studentesse un po’ ingenue, nella guerriglia scoppiata in piazza e Via Vittor Pisani si distinguevano almeno 200 “maranza”, cioè giovani maghrebini, italiani di seconda generazione, già ben conosciuti per le loro gesta violente nei quartieri di Corvetto e San Siro e nel trasporto pubblico. Il problema è che non erano lì per caso, ma arruolati e chiamati a raccolta, a mezzo social, dai Giovani Palestinesi, una associazione coccolata dal PD e dalla sinistra radicale, che ha animato tutti i cortei che settimanalmente si svolgono a Milano.

Chi ha voluto queste manifestazioni, Sindacati di base, AVS, studenti dei vari licei, deve assumersi la responsabilità di quanto è successo e capire chi non coivolgere le prossime volte.

Quella parte di sinistra che non vuole scivolare nel clima d’odio e nella violenza politica, deve comprendere la pericolosità di strumentalizzare a fini interni le vicende israelo palestinesi, sulle quali, peraltro, qualsiasi governo italiano può giocare un ruolo limitato e puramente diplomatico. Perché scivolare nelle guerriglie di certe banlieues parigine è un attimo quando si corteggiano i maranza violenti che, pur non avendo precise idee politiche né grandi conoscenze sull’islam o la Palestina, nutrono sentimenti di rivalsa e odio  verso tutto ciò che li circonda e li ha accolti. E non aspettano altro che agire violentemente coperti da generiche giustificazioni politiche e sociali.

 

4 thoughts on “L’alleanza tra centri sociali e maranza riporta a Milano la violenza politica. Complimenti a chi ha strumentalizzato i conflitti in medio oriente

  1. Ormai l’ignoranza e la trasformazione in bufali di chi non riesce nei propri obiettivi e quindi si avvale, tramite strumentalizzazioni non-sense , di questi ” poveretti” deve essere combattuta in maniera dura e definitiva.

  2. Queste persone sono protette e coccolate dalla sinistra in quanto rappresentano un bel bacino di voti per loro. Gli elettori del cdx sono stati assenti durante le ultime elezioni, speriamo che abbiano imparato la lezione…….

  3. Buona parte di questi tamarri, oltre ai social media, fanno parte di centri sociali i quali dovrebbero essere smantellati. Generano odio e violenza .

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