Caso Urbanistica: “Gravi indizi su Catella, permangono le esigenze cautela”

Milano

Per i pm, le chat “rinvenute nei cellulari degli indagati a lui collegati, dimostrano in maniera lampante che è stato sempre in strettissimo contatto con i vertici della politica e dell’amministrazione del Comune”

“Il pm ribadisce la presenza di elementi più che gravemente indiziari relativamente alle condotte contestate a Catella” anche perché le chat “rinvenute nei cellulari degli indagati a lui collegati, dimostrano in maniera lampante che è stato sempre in strettissimo contatto con i vertici della politica e dell’amministrazione del Comune”. Lo scrive la Procura di Milano nella memoria depositata al tribunale del Riesame, a margine dell’udienza di Manfredi Catella, ai domiciliari dal 31 luglio con l’accusa di corruzione e falso nella maxi inchiesta sull’urbanistica.

Il ceo di Coima “attraverso dichiarazioni confuse e incoerenti, ha attribuito a buona fede e trasparenza le condotte che gli sono state contestate a titolo di corruzione a lui e a Scandurra e le condotte sulla vicenda delle pressioni esercitate su Marinoni per il progetto Pirellino”, sottolineano i pm Paolo Filippini e Marina Petruzzella nella memoria precisando che “le esigenze cautelari permangono al di là delle dimissioni dello stesso dalle cariche in seno a Coima”, dal momento che “l’insieme degli elementi di prova” soprattutto “la chat denominata ‘Pirellino’ e le altre, rinvenute nei cellulari degli indagati a lui collegati, dimostrano in maniera lampante che è stato sempre in strettissimo contatto con i vertici della politica e dell’amministrazione del Comune”.

Con riguardo alla vicenda del Villaggio Olimpico

“Stupisce in particolare il fatto che la determinazione dell’assetto economico finanziario sia sostanzialmente delegata a Catella, pur mobilitando l’Accordo di programma (e gli atti ad esso conseguenti), asset, cespiti immobiliari e risorse in gran parte pubbliche”. “Sul punto – prosegue la procura di Milano – Catella arriva a dettare i tempi per il pronunciamento degli Organi deputati alla gestione dell’AdP (segreteria tecnica, collegio di vigilanza e, infine, Giunta comunale). Più avanti, inoltre, si dimostrerà come in realtà gli incarichi di Coima”… “a Scandurra, non tanto o non solo il pagamento delle fatture costituiscono la vera utilità, quanto i tempi nei quali maturano, e il fatto che Coima tra gli oltre 10mila architetti milanesi sceglie proprio Scandurra, evidentemente per la sua posizione di componente della commissione per il paesaggio”, sottolineano i pm.

Secondo i pubblici ministeri, inoltre, “il lavoro del professionista si rivela propizio per la natura dei pareri resi in commissione, incidentalmente favorevoli a Coima” e “la stessa documentazione contrattuale e la lettura delle fatture effettuate da Catella e da Scandurra, a sostegno della trasparenza e liceità del loro operato, dimostra al contrario la pretestuosità e strumentalità corruttiva degli incarichi conferiti da Coima a Scandurra”. Incarichi che, secondo l’accusa, sarebbero iniziati nel febbraio 2022.

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