Alla madonnina i fiori non mancano mai”. Maria, che si presenta come “una rompipalle”, lo dice con orgoglio, mentre indica la nicchia con la statua. Proprio lei e gli inquilini del suo civico, al civico 6 di via Odazio, si occupano di tutto: dalla pulizia delle scale alla manutenzione delle grondaie, dalla cura dei giardini alle ronde diurne e notturne per evitare le occupazioni abusive.

“Il Giorno“ ha fatto un reportage sulle “Vedette di Giambellino, un po’ sciure e un po’ soldate”, che con i loro turni estivi vegliano sul quartiere. Non è un caso se in questo stabile gli inquilini sono sereni. Qui si aiutano l’un l’altro, con la paura che la casa possa essere occupata da un momento all’altro. “Se qualcuno va via per qualche giorno, c’è un altro che controlla. E poi quell’altro, magari, ricambia il favore”, racconta Maria.
“Ci mettiamo qui tutte le sere”, continua, “stiamo qui pure fino alle due di notte. Chiacchieriamo, ma restiamo vigili e attenti a quello che accade intorno”. Un vero e proprio presidio degli inquilini, armati di candele alla citronella, contro zanzare e abusivi. “Ci è già capitato, più di una volta. Spaccano le lastre ed entrano in casa”, racconta Maria, che ha sempre segnalato queste situazioni alle autorità.
Il Giambellino, dove sono presenti più di 26mila appartamenti, si prepara a un ambizioso progetto di riqualificazione. La Regione, infatti, sta investendo 60 milioni di euro in interventi di rigenerazione urbana per cambiare il volto del quartiere.
Un quartiere che rinasce
Il piano da 60 milioni di euro, partito nel 2021, punta a migliorare la qualità della vita degli abitanti del Giambellino e a riqualificare gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Gli interventi più recenti si concentrano sulla demolizione dei vecchi caseggiati e sulla costruzione di nuovi edifici più moderni ed efficienti. Sono già state buttate giù le palazzine di via Manzano, quelle all’angolo tra via Lorenteggio e via Segneri, e quelle di via Giambellino 150. Al loro posto, stanno sorgendo nuovi edifici con appartamenti più accoglienti e a norma. Un’altra demolizione, quella all’angolo tra le vie Segneri, dei Sanniti e Manzano, ha lasciato spazio a un’aiuola verde, simbolo della cura che si vuole dare al quartiere.
I lavori, pur procedendo a tratti, sono un segnale di speranza per gli abitanti, che vedono nel progetto la possibilità di avere un futuro migliore. Maria, seduta sulla sua panchina, racconta che il presidente dell’Aler, Alan Rizzi, qui ancora non si è visto, ma aspetta con impazienza di potergli mostrare la sua periferia. Con i suoi vicini, nel frattempo, continua a prendersi cura del suo cortile e a coltivare il loro piccolo “giardino”, con la speranza che presto possano farlo anche in una casa nuova e più sicura.
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