Il dio coltello pare diventato l’arma abituale in questo pazzo periodo di omicidi e il femminicidio trionfa con la sua crudeltà ingiustificabile.
Un coltello, sempre un coltello, per autoassolversi dal timore di essere aggrediti, per aggredire brutalmente sempre più spesso, per sentirsi inviolabili. E la sociologia tenta di spiegare il disagio dilagante, ma che c’è da chiarire nella violenza, nella volontà di sopruso, nell’irragionevole possesso? Anche ieri un fatto di cronaca agghiacciante.
Una donna di 35 anni, di origini romene, è stata trovata morta con un coltello nella schiena in una casa di Legnano, nel Milanese. L’assassino sarebbe in fuga. Le indagini sono condotte dai carabinieri che sono giunti sul posto e stanno effettuando i rilievi.
La donna, che viveva in una palazzina anni ’70 di via Stelvio, è stata trovata morta dalla vicina di casa che, vedendo la porta di casa sua aperta, è entrata e ha dato l’allarme. La zona è stata blindata per permettere agli investigatori, i carabinieri della compagnia di Legnano e quelli del Nucleo Investigativo di Milano, unitamente alla Squadra Rilievi, di operare per raccogliere ogni traccia possibile a ricostruire l’accaduto. Il cellulare della vittima potrebbe aver già fornito qualche traccia sui suoi ultimi contatti.
Anna Ferrari
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