È da poco avvenuto il lancio del nuovo satellite Biomass da parte dell”Esa, Agenzia Spaziale Europea, dalla Guiana Francese in Sud America. La missione è stata denominata “VV26” e fa parte delle spedizioni “Earth Explorers”.
Le Earth Explorers sono una categoria di piccole missioni circoscritte all’atmosfera, biosfera, idrosfera e criosfera per conoscere l’impatto che ha l’attività umana su questi sistemi naturali.
Il 29 aprile da Kourou, in riva all’oceano, dalla parte di costa affacciata sull’ Atlantico, dove c’è la base di lancio europea, è partito il nuovo satellite chiamato Biomass che fa parte del programma dedicato all’osservazione della Terra.
Una nuova pagina della storia spaziale è stata aperta dal razzo Vega C che ha sollevato in orbita il satellite Biomass per poi sganciarsi da esso una volta raggiunta la quota.
La missione ha lo scopo di misurare con una precisione infinitesimale la quantità di biomassa e di carbonio nelle foreste tropicali del nostro pianeta e come queste stiano cambiando.
A 666 km dal suolo con il suo radar a bassa frequenza in banda P, che arriva fino al suolo e oltre, Biomass potrà leggere e scandagliare le foreste fino alle radici in 3D in particolare la foresta amazzonica.
Le misurazioni raccolte serviranno per aggiornare i dati climatici.
Questo avverrà attraverso un’antenna che, a orbita raggiunta, si è aperta ad ombrello per ben 13 metri di diametro.
Lo speciale radar di cui è dotato permetterà di calcolare lo spessore della vegetazione tropicale per valutarne lo stato di salute, come se fosse una vera e propria ecografia.
Il satellite è stato “addestrato” dalle stesse foreste con i dati che ha finora raccolto e immagazzinato a misurare il carbonio che si trova soprattutto nelle vegetazioni tropicali.
Ma perché monitorare il carbonio? Perché il carbonio è la base fondamentale delle foreste e delle loro funzioni.
Gli alberi utilizzano il carbonio per la fotosintesi assorbendo anidride carbonica dall’atmosfera e trasformandola in biomassa.
La biomassa è una materia organica vegetale che può essere utilizzata come fonte di energia. Si tratta di materiale organico trasformato dalle piante.
Ma non meno necessario è anche quantificare quanto la deforestazione delle regioni tropicali favorisca il rilascio del carbonio stesso nell’atmosfera.
Biomass quindi trascorrerà 5 anni in orbita fotografando la situazione delle foreste e quanto il degrado delle stesse possa incidere sulla salute della natura e del clima.
Eleonora Prina
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