“Il Futuro è nella Storia”, mostra-omaggio all’ex prorettore e storico dell’architettura Federico Bucci

Milano

A due anni dalla scomparsa, il Politecnico ne ricorda la figura di studioso e gli intitola un premio internazionale

 Una mostra per ricordare un grande prorettore, e un grande storico dell’architettura. A due anni dall’improvvisa scomparsa, a 63 anni, di Federico Bucci, Prorettore del Polo di Mantova del Politecnico di Milano per tredici anni, l’ateneo ha deciso di omaggiarlo con un’esposizione che celebra la sua opera: “Il Futuro è nella Storia. Dedicato a Federico Bucci”, presso l’edificio Trifoglio al campus Leonardo.

Un excursus nel suo lascito intellettuale come docente e appassionato della propria materia, la storia dell’architettura – specialmente del Dopoguerra – al centro dei numerosi libri da lui pubblicati. La mostra esplora attraverso scritti e immagini il percorso accademico e scientifico di Bucci, mettendo in luce il filo conduttore che ha guidato la sua ricerca: l’intreccio inscindibile tra storia e contemporaneità. «Per lui era importante guardare al passato, perché non si può progettare e pensare al futuro senza partire da lì, dalle proprie radici – spiega Emilio FaroldiProrettore Vicario del Politecnico. La mostra nasce per avviare il pensiero sulla sua figura come storico, professore e studioso, un omaggio a una figura importante e non solo da un punto di vista di governance – aspetto comunque imprescindibile e fondamentale, perché da prorettore ha permesso al Polo di Mantova di crescere grazie a innumerevoli innovazioni e iniziative».

«In lui convivevano lo studioso rigoroso e l’uomo delle idee, il custode della memoria e l’instancabile promotore di nuove prospettive. La storia, per lui, era una materia viva, da interrogare, da rinnovare, da proiettare nel domani – ricorda l’architetto Renzo Piano, amico e docente al Politecnico.  Aveva il dono raro di saper ascoltare, trasformando ogni incontro in una possibilità di crescita. La sua energia, la sua curiosità e la sua fiducia nel valore della cultura restano un’eredità preziosa per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui».

Instancabile promotore di nuovi progetti, Bucci è stato anche il fondatore della manifestazione “Mantovarchitettura” nel 2012, un evento che negli anni si è trasformato in una tappa fissa per architetti e studiosi di fama mondiale, che in città arrivano per dibattiti e conferenze ma anche per stare tra gli studenti. «Ha fatto sì che a Mantova si creasse una scuola non solo fisica, ma di pensiero, intorno alla sua idea che l’architettura costruita fosse un elemento indispensabile per la società – continua Faroldi – Questo ha permesso, per esempio, che uno dei più grandi architetti al mondo, Eduardo Souto de Moura, premio Pritzker nel 2011, vi insegnasse a lungo».

E agli studenti è rivolto il premio internazionale intitolato a Bucci, promosso e coordinato da DABC – Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, la cui prima edizione culminerà con la premiazione, il 26 novembre prossimo, dei vincitori. Sempre sul tema “Il Futuro nella Storia”, sono due le categorie per cui in più di 380, da tutto il mondo, hanno inviato le proprie tesi magistrali: storica e progettuale (sui temi della città, con particolare attenzione al contesto storico). All’interno della mostra, uno spazio sarà riservato ad alcuni dei finalisti e alle loro opere.

Mostra “Il Futuro è nella Storia. Dedicato a Federico Bucci”

 

A cura di: Emanuela Bergomi, Elisa Boeri, Filippo Bricolo, Luca Cardani, Emilio Faroldi, Lola Ottolini, Maria Pilar Vettori

Allestimento: Filippo Bricolo, Luca Cardani, Lola Ottolini

 

Sala Vetrata – edificio Trifoglio, campus Leonardo (via Bonardi 9)

Fino al 16 Novembre – Da lunedì a venerdì, ore 10.30-18.30

BIOGRAFIA FEDERICO BUCCI

Studioso, critico e docente, Federico Bucci (1959-2023) ha attraversato la storia dell’architettura intrecciando ricerca, didattica e progetto in un unico, coerente percorso di pensiero. Laureato al Politecnico di Milano nel 1984 con una tesi sul dialogo tra il modello italiano e il fordismo americano, ha fatto della scrittura un’estensione del progetto, trasformando le parole in strumenti di costruzione dello spazio e della memoria. Per oltre vent’anni è stato voce acuta del dibattito architettonico contemporaneo, collaborando con riviste come Domus, Rassegna, L’architettura. Cronache e storia e Casabella. Visiting professor tra Europa e Americhe, ha curato mostre e ricerche che hanno restituito nuova luce all’architettura italiana del secondo dopoguerra e ai suoi protagonisti, da Luigi Moretti a Franco Albini e alla Scuola di Milano.

Professore Ordinario di Storia dell’Architettura, Prorettore del Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano e Direttore della Cattedra UNESCO per la pianificazione e tutela architettonica nelle città Patrimonio dell’Umanità, nel 2012 fonda Mantovarchitettura, festival internazionale che porta a Mantova architetti, storici e critici da tutto il mondo. Il suo lavoro ha lasciato un’eredità profonda: quella di un intellettuale che ha saputo fare della conoscenza una forma di progetto, e del progetto una forma di conoscenza.

 

 

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