La Procura di Milano ha chiesto l’amministrazione giudiziaria per Tod’s S.p.A., accusando la società di “condotta agevolatoria” per non aver sufficientemente vigilato e controllato fenomeni di sfruttamento del lavoro all’interno della sua catena di produzione, in particolare negli opifici gestiti da subappaltatori cinesi.
L’azione, coordinata dal pm Paolo Storari, si inserisce in una serie di accertamenti che hanno già portato al commissariamento di altri colossi della moda (come Loro Piana, controllato dalla famiglia Arnault, il cui coinvolgimento era emerso a luglio 2025).
Attualmente, la misura non è stata disposta perché una questione di competenza territoriale pende in Cassazione.
La richiesta del Pubblico Ministero non è una formale indagine penale nei confronti di Tod’s, ma si basa sull’articolo 34 del Codice Antimafia sulle misure di prevenzione. Secondo l’accusa, le “carenze organizzative” e i “mancati controlli” della società avrebbero colposamente agevolato appaltatori e subappaltatori gravemente indiziati di caporalato.
La richiesta del pm Storari, inizialmente rigettata dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, è ora rivolta alla Corte di Cassazione, che ha fissato un’udienza per il 19 novembre.
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