Leoncavallo, sgombero Centro Sociale: Moratti “Si apre nuova fase basata sul rispetto delle regole, sulla dignità degli spazi e sulla sicurezza dei cittadini”.

Milano

Sono in corso le operazioni di sgombero del centro sociale Leoncavallo in via Watteau. Tutti gli accessi all’edificio sono stati bloccati e presidiati dalla forze dell’ordine, non è infatti possibile avvicinarsi. La situazione al momento è tranquilla. Il centro sociale, il cui sfratto era stato fissato il 9 settembre, ha lanciato un appello ai sostenitori perché raggiungano via Watteau. Le operazioni di sgombero e messa in sicurezza dell’area proseguiranno per tutta la giornata.

 In attesa dell’assemblea pubblica e del presidio convocati per le 18, fuori dall’area di via Watteau, all’ingresso tra via Stella e via Bettoni, continuano ad essere presenti come già stamattina alla notizia dello sgombero, diverse decine di militanti del Leoncavallo. I presenti hanno anche intonato ‘Bella ciao’ e ripetuto lo slogan “siamo tutti antifascisti”, rivolti verso le forze dell’ordine che presidiano l’ingresso.

Letizia Moratti “Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo rappresenta un segnale forte e chiaro: lo Stato è tornato a far valere i principi di legalità e di rispetto delle istituzioni“, dichiara Letizia Moratti, Presidente della Consulta Nazionale di Forza Italia ed europarlamentare del Partito Popolare Europeo, già sindaco di Milano.
Per oltre trent’anni, quell’immobile è stato occupato abusivamente, in spregio alla proprietà e al vivere civile. Oggi, grazie all’intervento deciso del Ministero dell’Interno e delle forze dell’ordine, si chiude una lunga stagione di tolleranza verso l’illegalità e si apre una nuova fase, che mi auguro possa essere improntata alla responsabilità, alla giustizia e alla tutela dell’interesse collettivo.”
“È tempo di promuovere un modello di città basato sul rispetto delle regole, sulla dignità degli spazi urbani e sulla sicurezza dei cittadini. Lo Stato non può più permettersi ambiguità o zone franche: serve coerenza, fermezza e una visione riformatrice capace di coniugare legalità e inclusione”, conclude Moratti.

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