L’annuncio dell’attivazione della “ZTL Quadrilatero della Moda” è stato accompagnato da casi di umorismo involontario, come il comunicato stampa che definiva questo provvedimento “una misura storica” alla pari della pedonalizzazione di Corso Vittorio Emanuele.
Ma se andiamo a vedere i dati, c’è ben poco da ridere.
Il “Quadrilatero della moda” ha una superficie di circa 1 kmq, equivalente allo 0,5% dell’intera superficie territoriale di Milano. Accoglie attività commerciali dedicate a clienti con conti bancari da diversi milioni di euro, ed ospita residenze del valore medio superiore ai 10.000 euro al mq.
L’obiettivo dichiarato della ZTL Quadrilatero è “migliorare la qualità dell’area, ridurre il traffico e promuovere la mobilità pedonale” in quest’area di 1 kmq. Non è uno scherzo, giuro.
Ma scopriamo che, a differenza del citato (a sproposito) Corso Vittorio Emanuele, l’accesso sarà consentito non solo ai residenti e domiciliati ma a chiunque abbia un box o posto auto nell’area, oppure sia diretto a parcheggiare in un’autorimessa, oppure debba trasportare o prelevare clienti presso le aziende o le case di moda in occasione di eventi e feste, oppure abbia prenotato una camera in un hotel, oltre ovviamente ai taxi e NCC, ai veicoli che trasportano merci, ai mezzi dei servizi manutentivi a edifici e impianti.
Insomma: puoi circolare in auto e inquinare l’aria dove e come vuoi a Milano, però guai a te se osi avvicinarti al Quadrilatero della Moda.
Ma quanti sono gli stalli per la sosta disponibili all’interno di questa ristrettissima area centrale? Ecco i dati:
Sosta residenti su strada: 88 stalli
Sosta moto: 762 stalli
Carico e scarico merci: 84 stalli
Invalidi: 23 stalli
Altri autorizzati: 73 stalli
Parcheggi e garage in struttura: 1200 stalli
Ma la cosa più divertente è il numero di spazi per la Sosta a pagamento (strisce blu). Non esistono: 0 stalli all’interno del Quadrilatero della Moda.
Quindi mentre il 99,5% della città continua a soffocare di traffico e smog, si spende denaro pubblico per installare e far funzionare 9 varchi con telecamere attive 24 ore su 24, al fine di scoraggiare l’esibizione di qualche Lamborghini a noleggio lungo via della Spiga. Ma non bastava una pattuglia di polizia locale per controllare e dare multe?
Nelle altre città europee viene data priorità alla riduzione di traffico e smog a partire dalle periferie urbane, con misure serie coraggiose ed efficaci.
Purtroppo il marketing ambientale a Milano continua a produrre aria fritta, e molto inquinata.
Se anche il Consigliere verde eletto nella Lista Sala Enrico Fedreghini riconosce che a fini ambientali questa misura non serve a nulla, bisogna concludere che questa ZTL è puro greenwashing, aria fritta da vendere agli elettori. In pratica si spenderanno soldi per telecamere e centraline, si farà produrre a residenti e imprese tonnellate di carta per chiedere deroghe, si impedirà la circolazione auto a chi sporadicamente ne aveva bisogno senza che nessuno sappia perché!

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Non bisogna essere particolarmente geni per constatarlo…