Tajani, sabato, a Milano ci ha detto che non bisogna tifare per questa o quella banca. Bisogna difendere il mercato, poi ci penserà la mano invisibile. Ha sicuramente ragione, non discuto. Ma il mercato, mi dice una vita nel commercio, prevede che se sbagli fallisci. È un principio basilare, importantissimo e molto sottovalutato. Il rischio è un importante fattore di equilibrio. Se viene a mancare nascono mostri. Pensate solo a quello che è successo in quasi quindici anni di tassi negativi: alla prima guerra vera è esplosa una inflazione a doppia cifra. E prima c’è stato di tutto, dai fondi internazionali che si mangiavano le nostre aziende fino a diavolerie come gli NFT, che non so manco spiegare, ma qualcuno ci si è mangiato la casa.
In tutto questo, solo due istituzioni non possono mai saltare: il banco e la banca. Non è un caso, entrambi operano nel mondo dell’azzardo legalizzato. Entrambi giocano con regole diverse dai clienti. E soprattutto nessuno dei due gioca mai del tutto pulito. Monte dei Paschi di Siena è, forse, l’esempio più lampante di questo. Doveva saltare, aveva prestato senza alcuna logica ad amici e amici di amici. Invece, all’ultimo istante, lo Stato ha chiuso il buco. Coi soldi nostri, si intende. E adesso leggiamo sui giornali che i “capitani coraggiosi” (nota per i più giovani: quando sentite queste due parole fuggite. E in fretta) stanno provando la scalata a Mediobanca. Cioè la più grande banca commerciale italiana.
Il mercato non l’ha presa bene, Mediobanca non l’ha presa seriamente. Io ho invece un forte sospetto di dove la prenderemo come contribuenti. E che ci sia di lezione: le banche non si salvano. Mai. Vi diranno che non farlo potrebbe far saltare il sistema. Quello che non vi dicono è che farlo rende molto più probabile che ci sia bisogno di ritornare a salvarle entro qualche anno. Perché se so di non rischiare realmente, allora alla prima occasione utile mi ributterò all’arrembaggio. Quindi, cari amici, prendiamo questa avventura come un severo monito. O si sta tutti sul mercato allo stesso modo, oppure non lo si citi quando le cose vanno improvvisamente a rotoli.
Alessandro Prisco,
Presidente Ascoduomo

Giornalista pubblicista, opera da molti anni nel settore della compliance aziendale, del marketing e della comunicazione.