Alcuni rappresentati dei sindacati del trasporto pubblico e di comitati di cittadini come ‘La 73 non si tocca’ e ‘Gruppo Milano’ si sono radunati in presidio davanti a Palazzo Marino per ribadire le ragioni dello sciopero. In piazza hanno portato anche la riproduzione in miniatura di un vecchio tram Atm le scritte “Atm pubblica”, “Atm non è in vendita” e “No aumento biglietto”. Tra le ragioni della protesta infatti, come spiega Claudio Signore, responsabile Al Cobas Atm, c’è anche il timore di una progressiva privatizzazione: “Sta già succedendo – ha affermato – la linea 46 in questi giorni è stata subappaltata alla Stav, mi riservo qualsiasi commento di come possa una ditta così piccola gestire un trasporto pubblico così complesso e così importante. È ora di finirla. A questo gioco qua noi non ci stiamo”. “È la prima volta nella storia che si taglia il servizio pubblico”, ha aggiunto. Quanto invece al problema della mancanza di personale
“Solo nel mio deposito mancano tra i 100 e i 150 lavoratori – ha riferito – Ogni giorno ci sono 120 turni scoperti che non si riescono a coprire. Si coprono un po’ con lo straordinario e quindi con un ulteriore aggravio delle condizioni di lavoro dei conducenti ma gli altri non si riescono a fare. Le critiche dei comitati cittadini si sono concentrate soprattutto sui disservizi: “Sono tantissimi- ha affermato Cristiano Tinelli, rappresentante di “Gruppo Milano- ovviamente si parte dal discorso delle linee che sono state tagliate, secondo noi per un discorso di implementazione della metropolitana, perché la metropolitana M4, che ovviamente nessuno osteggia, ha portato secondo noi un esborso di risorse che ha portato a dei tagli. Dai comitati anche “la solidarietà” ai dipendenti dell’azienda. “Sappiamo anche dai sindacati, coi quali stiamo facendo questa battaglia condivisa che c’è un problema coi dipendenti e con le assunzioni, un problema di salari e che la città è diventata invivibile, il costo della vita si è alzato enormemente e abbiamo persone nel nostro comitato che sono andate a vivere fuori città”, ha detto Tinelli.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845
Questi comitati e cittadini, hanno sostenuto le elezione di peppe sala…..