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Il commento di Luciano: 14a giornata di serie A

Sport
Buona settimana a tutti i lettori, conclusa ieri la 14a giornata, partita ad ora di pranzo con Lecce-Bologna. 
I rossoblù di Thiago Motta passano in vantaggio al Via del Mare grazie a una punizione capolavoro di Lykogiannis al 68′. Nel recupero Doveri concede un penalty ai salentini per un fallo di Calafiori su Falcone, spintosi disperatamente in attacco: Piccoli è implacabile dal dischetto e fa 1-1. Gli emiliani falliscono così l’aggancio al quarto posto.
Spettacolo puro al BluEnergy Stadium di Udine tra Udinese ed Hellas Verona. Il 3-3 finale lascia l’amaro in bocca ai padroni di casa, che trovano l’ennesimo pareggio in casa, mentre non riescono a ottenere la prima vittoria stagionale tra le mura amiche. All’ultimo respiro Henry punisce di testa la maldestra uscita di Silvestri e fa tirare un sospiro di sollievo a Baroni. Agli occhi dei tifosi neutrali è stata una partita strepitosa, con tanto agonismo, tanti gesti tecnici pregevoli, tanti gol ma anche troppi errori. Il 3-3 finale rende un pizzico più felice l’Hellas Verona, che esce da Udine con un punto ottenuto in extremis. La rete di Henry (al 97′) salva la panchina di Baroni e gela Cioffi: ancora una volta l’Udinese non vince in casa, stavolta gettando via un vantaggio di due gol.
Fiorentina -Salernitana 3-0, gol di Beltran
Nonostante le fatiche di Conference Ligue, la Fiorentina travolge senza problemi la Salernitana lasciando pure Nico Gonzalez a riposo. Beltran si sblocca in serie A trasformando al 6′ un calcio di rigore assegnato per fallaccio di Pirola su Arthur. Quindi, la prodezza a giro di Sottil al 17′ e la rete a porta vuota di Bonaventura al 56′ firmano il 3-0 conclusivo. Fiorentina di  Italiano che sale a 23 punti in classifica; grosso passo indietro della Salernitana di Filippo Inzaghi dopo la prima vittoria in campionato contro la Lazio e ultimo posto che resta una realtà, a quota 8.
All’Olimpico, la Roma di Mourinho ha la meglio su un Sassuolo mai domo e per primo in vantaggio, e aggancia momentaneamente il quarto posto con un’altra rimonta nell’ennesimo finale perfetto, dopo una buona partita ma condotta per gran parte del tempo in svantaggio, a causa del gol di Matheus Henrique. Poi, nella ripresa cambia la gara: entrataccia di Boloca su Paredes e rosso diretto inevitabile, che spiana la strada peri giallorossi. Stavolta a vincerla, oltre al solito super Dybala, è Kristensen: il danese, entrato a inizio ripresa, si procura il rigore del pareggio poi trasformato dalla Joya e pesca il jolly all’81’ con una conclusione deviata che scavalca il comunque ottimo Consigli. Finale al Mapei Stadium 2-1 per i ragazzi di Mourinho, al secondo successo esterno in campionato.
E a conclusione della serata, una domenica al galoppo per l’Inter di Inzaghi, che scaccia ancora una volta ogni pretendente al trono e torna immediatamente lassù, solitaria e trionfante con un secco 3-0 al Maradona. Un’Inter che spronata a nuotare controcorrente, nel mirino di famelici critici e diversi “gufi”, si trasforma in salmone e schizza oltre le cascate lasciando a bocca asciutta gli “orsi” che l’attendevano a fauci spalancate.
Napoli – Inter 0-3, gol di Calhanoglu
E si, una settimana dopo il compitino contro la Juventus, l’Inter torna cinica e bella, la squadra di Inzaghi gestisce un primo tempo tosto, anche grazie alle parate di Sommer, e punisce gli azzurri poco prima dell’intervallo con un gran gol di Calhanoglu. Una rete che spegne gli entusiasmi del Napoli e restituisce un’Inter dominante nella ripresa. Barella Thuram gli altri due marcatori, in un match nella ripresa in sostanza sempre sotto il controllo dei nerazzurri. Una prova di forza chiara della squadra favorita numero 1 al titolo, e con un dettaglio piuttosto interessante: nell’ultimo campionato il Napoli di Spalletti aveva chiuso 18 punti sopra i nerazzurri, e sei mesi dopo tutto sembra ribaltato, con i campioni d’Italia in carica autori sì di una discreta partita nel primo parziale, ma con le idee poco chiare sul modo di affrontare una squadra che, anche quando sembra subire, trova sempre un ultimo baluardo da opporre agli attacchi avversari. E si chiama Sommer, un portiere arrivato un po’ in sordina sulle orme di un non più rimpianto Onana, ma ormai affermatosi come vera colonna della difesa nerazzurra, con grandi parate e con l’ennesimo clean sheet di stagione. Insomma, un segnale a una diretta concorrente che al 3 dicembre pare non essere già più tale. L’ultima possibilità, forse, per il Napoli, proprio venerdì sera a Torino contro la Juventus.
Chiude su questo boato interista la domenica della 14a giornata, con una coda stasera tra Torino Atalanta.
Arrivederci alla 15a, che inizierà ancora una volta in venerdì, 8 dicembre, con un altro appuntamento da non perdere: Juventus-Napoli, altra partita dalle mille insidie per gli uomini di Mazzarri, che avrà il suo bel daffare per medicare il brutto contraccolpo subito dall’Inter, spettatrice interessata che dal divano guarderà quale delle due vorrà essere l’avversaria da qui a maggio.

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