L’Iran annuncia l’abolizione della polizia morale e ammette: “Oltre 200 morti nelle manifestazioni”

Esteri

L’annuncio del procuratore generale del Paese in un incontro con il clero: quella polizia non ha niente a che fare con la magistratura, portare lo hijab (il velo islamico) in modo sbagliato è una delle principali preoccupazioni della magistratura e della nostra società rivoluzionaria ma l’azione legale.

L’Iran ha abolito la polizia morale, la forza che controllava l’abbigliamento delle persone e arrestava soprattutto le donne che non si coprivano secondo i codici dettati dal regime della Repubblica islamicaLo ha reso noto il procuratore generale del Paese, Mohamad Jafar Montazeri, parlando a Qom, in un incontro con il clero. Quella polizia “non ha niente a che fare con la magistratura”, ha precisato Montazeri facendo l’annuncio, rilanciato dall’agenzia di stampa locale Isna. Alcuni analisti considerano l’annuncio una resa al movimento di protesta popolare che si registra nel Paese da tre mesi, anche se altri parlano di decisione limitata e presa troppo tardi. – Montazeri ha spiegato che la magistratura continuerà a vigilare sui comportamenti a livello comunitario e ha sottolineato che l’abbigliamento femminile continua ad essere molto importante, soprattutto nella città santa di Qom. Il portare lo hijab (il velo islamico) in modo sbagliato, “specialmente nella città santa di Qom, è una delle principali preoccupazioni della magistratura e della nostra società rivoluzionaria, ma va notato che l’azione legale è l’ultima risorsa e le misure culturali precedono qualsiasi altra”. La città di Qom è il centro teologico dell’Iran, dove si trovano i principali seminari sciiti, una città visitata ogni anno da migliaia di pellegrini e seminaristi provenienti da tutto il mondo che arrivano per studiare. Montazeri negli ultimi giorni ha fatto anche un altro annuncio importante: ha detto che a breve, entro 15 giorni al massimo, il Parlamento e il Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale annunceranno la loro opinione sulla questione dell’hijab obbligatorio.

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