Si ‘incontravano’ su Telegram, dove avevano creato un gruppo chiamato “I guerrieri”, e progettavano azioni violente da realizzare anche con l’uso di armi ed esplosivi fai da te in occasione delle manifestazioni “no green pass” organizzate su tutto il territorio nazionale, in particolare quella in programma a Roma l’11 e 12 settembre prossimi. La Polizia di Stato, al termine di un’attività investigativa coordinata dal capo della Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano dr. Alberto Nobili e dal PM Piero Basilone ha dato esecuzione a 8 decreti di perquisizione delegata nei confronti di altrettante persone, tutti italiani, indagati per istigazione a delinquere aggravata. Oltre a Milano, le perquisizioni condotte dalla Digos e dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano in collaborazione con gli uffici delle altre città hanno interessato le Province di Roma, Venezia, Padova, Bergamo e Reggio Emilia. L’indagine trae origine dall’attività di monitoraggio condotta dai due Uffici investigativi milanesi su input della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni nei confronti dei numerosi gruppi di protesta attivi sul web contro le misure di contenimento adottate dal governo contro l’emergenza Covid. Dall’analisi dei messaggi pubblicati sulla chat dei “Guerrieri” è emerso che gli indagati, uno dei quali titolare di porto d’arma e già noto alle Forze dell’Ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto, oltre all’intenzione di partecipare in massa alla manifestazione di protesta in programma a Roma sabato prossimo, incitavano gli altri membri del gruppo a realizzare azioni violente nelle rispettive province di residenza, contro non meglio precisati obiettivi istituzionali o approfittando della visita di esponenti dell’Esecutivo, come quella, poi annullata, prevista a Padova lo scorso 2 settembre da parte del Ministro della Salute, Roberto Speranza. Inoltre, il prosieguo dell’attività investigativa ha consentito di riscontrare l’effettiva intenzione di alcuni membri del gruppo di realizzare una riunione preparatoria in vista dell’appuntamento romano e di approvvigionarsi di armi bianche da utilizzare in quell’occasione.
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