Milano 2 Febbraio – Il libro si intitola “Il combattente” e in copertina campeggia la frase “Storia dell’italiano che ha difeso Kobane dall’Isis”, davanti a una foto che ritrae Karim Franceschi in tenuta militare in terra siriana.
E’ il libro, edito da Rizzoli e già in vendita, che racconta i tre mesi in prima linea del giovane di Senigallia, che nel 2015 ha combattuto per liberare Kobane dalle milizie nere del califfato. Un ragazzo del 1989, appena 26enne, che ha scelto spontaneamente di lottare contro chi opprime un popolo e minaccia l’intero mondo occicentale.
Lasciare tutto – l’amore, gli amici, la propria vita in Italia – per andare a combattere l’Isis con il popolo curdo: questa è stata l’avventura di Karim Franceschi, figlio di un ex partigiano italiano e di sua moglie marocchina. Dopo aver partecipato alla carovana umanitaria Rojava calling e aver visto con i propri occhi la sofferenza dei curdi, nel gennaio del 2015 ha deciso di raggiungere Kobane e unirsi alla milizia volontaria dell’Ypg (Unità di protezione del popolo) per combattere l’avanzata dell’Isis.
È lui l’unico italiano che, nemmeno ventiseienne, abbia preso parte alla resistenza in Siria: con il nome di battaglia di Marcello e pochi giorni di addestramento alle spalle, Karim è passato da semplice combattente a membro di un commando, fino a far parte di una squadra di cecchini, diventando un punto di riferimento per i compagni e un pericoloso nemico per i miliziani dello Stato islamico. In questo libro Karim ripercorre la sua storia: l’arrivo in una Kobane in ginocchio, il trauma delle prime battaglie, la resistenza disperata di fronte a un esercito, quello del Califfato, più forte e meglio armato, l’incredibile impresa della liberazione della città e la messa in fuga del nemico, ancora oggi una delle più cocenti sconfitte subite dall’Isis. Un racconto che per la prima volta mette il lettore di fronte a quei soldati islamisti che conosciamo solo attraverso i video della propaganda del Califfato, e che qui invece possiamo vedere in faccia nelle loro atrocità e anche nei loro punti deboli. E nello stesso tempo ci parla della popolazione curda e araba – che spesso identifichiamo soltanto nei profughi in arrivo nel nostro Paese – che con il suo esercito ad alta componente femminile sta resistendo all’avanzata dell’Isis con straordinario coraggio. Il combattente racconta con la forza di un romanzo una storia trascinante e unica, portandoci al centro di una guerra ferocissima e reale che, ormai lo sappiamo, ci riguarda tutti.
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