Dove trascorrevano le estati i milanesi di una volta e quali erano le mete preferite di villeggiatura.

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In tempi più recenti la meta marina più gettonata dai Milanesi, prima dei voli low-cost e delle vacanze altrettanto economiche all’estero, è sempre stata la Liguria, vicina e a portata di mano.

Ma dove trascorrevano i mesi estivi i nobili milanesi, per ritemprarsi dei duri mesi invernali passati nell’ozio ?

Quando l’afa a Milano non dava tregua, era d’uso per i nobili e borghesi di Milano cercare altre località fuori città, ma

Torno (Como) Villa Pliniana

non troppo lontane e raggiungibili in poco tempo.

Ogni famiglia abbiente che si rispettasse aveva una residenza di villeggiatura fuori Milano.

Le mete ? La Brianza in primis, ma anche il Lecchese e il Comasco col suo lago.

Per esempio a Torno (Como) la Villa Pliniana frequentata da Rossini (qui accanto e nella foto di apertura).

Ma gettonate erano anche la bergamasca, le zone sull’Adda o sul Garda.

E la Martesana, per i ceti più popolari, la cosiddetta riviera dei Milanesi.

Le “ville di campagna” o “ville di delizia”, ben presto, cominciarono a non essere più appannaggio solo dell’aristocrazia ma diventarono lo status anche della borghesia.

A Canzo, in provincia di Como, per esempio esiste villa Magni Rizzoli, una maestosa villa “di campagna”, oggi adibita a convegni e matrimoni.

Villa Brusuglio Imbonati

E lo stesso Manzoni era solito passare proprio a Canzo le sue estati essendo la suocera di origini canzesi, così come il pittore di famiglia, tale Carlo Gerosa.

Per non parlare, sempre a tema manzoniano, di Villa Brusuglio Imbonati, alias Villa Manzoni, a Cormano, quando Cormano era ancora considerato luogo di villeggiatura.

Inizialmente costruita nel ‘600 dai Conti Imbonati, trattasi di una sciocchezza di edificio con pianta a U e l’aspetto di una vera e propria reggia a due piani, con annesso ampio parco ove il sommo vate era solito passeggiare con l’adorata moglie Enrichetta Blondel e i figli.

La villa originaria venne ampliata su progetto del Manzoni stesso coadiuvato dall’architetto Speroni.

Il luogo era di particolare ispirazione, in quanto, in questo contesto, Don Lisander compose “Il 5 Maggio”, concluse l’Adelchi e iniziò i Promessi Sposi e si dedicò anche alla gestione delle coltivazioni del gelso per i bachi da seta e del cotone.

Villa Visconti Borromeo Litta

Oggi adibita ad allevamento di setter inglesi, dai discendenti del Manzoni, la Famiglia Brusuglio, che ancora la possiedono, ospita eventi e matrimoni.

Come dimenticare, poi, Villa Visconti Borromeo Litta di Lainate con il famoso ninfeo rivestito di mosaici e ciottoli preziosi e teorie di giochi d’acqua.

O Villa La Torretta, Villa Visconti D’Aragona e Villa Pelucca a Sesto San Giovanni, Villa Pusterla Arconati a Limbiate, Villa Simonetta Scheibler a Rho.

Tutti luoghi che oggi ci sembrano a portata di mano, fin troppo vicini, ma che per l’aristocrazia di un tempo erano veri e propri paradisi nella natura.

Eleonora Prina

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