Andare di corsa, per arrivare a chiudere “accordi di programma” o di “partenariato pubblico-privato” e portare avanti progetti immobiliari “giustificati” con “quote” di edilizia sociale, pareva essere l’imperativo categorico. Almeno a leggere le chat di Giuseppe Marinoni, che per i pm di Milano, da un lato, era al vertice della Commissione paesaggio, organismo “centrale” nel sistema “deviato” dell’urbanistica, e dall’altro si muoveva come un “procacciatore di affari”, sempre “in sintonia” con l’allora assessore Giancarlo Tancredi.
“Ottima la procedura sul villaggio olimpico si muova in fretta… lunedì alle 15 per me va bene… ci vediamo in Coima”, scriveva Marinoni su WhatsApp, come risulta da una delle informative del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. Messaggio inviato il 29 settembre 2022 a un manager di Coima, creatura dello sviluppatore immobiliare Manfredi Catella che, come Marinoni e Tancredi, rischia l’arresto. Dovrà decidere il gip Mattia Fiorentini, probabilmente la prossima settimana o all’inizio della successiva.
Oltre alle chat tra Marinoni e Catella, che ha respinto le accuse di corruzione e induzione indebita, e tra il primo e un manager Coima, nelle annotazioni gli investigatori, coordinati dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, hanno ricostruito l’agenda digitale e gli incontri del numero uno della Commissione. Tra marzo 2022 e novembre 2024, si contano almeno 25 riferimenti a incontri, call, riunioni o promemoria su interventi della società che ha cambiato lo skyline di Milano. Si va da una “riunione” il “26.10.2022” alla quale “hanno partecipato Marinoni” e il manager “con oggetto Coima Pirellino’” a un’altra del 10 novembre alla presenza anche di Tancredi. Poi, una del marzo 2023 con “Tancredi, Marinoni, Catella” e “oggetto ‘P39′”, ossia Pirellino-Torre Botanica, “dopo parere contrario” della Commissione il 23 marzo.
Altri incontri vengono segnalati dalle Fiamme Gialle alla presenza, oltre che di Marinoni e Tancredi, dell’archistar Stefano Boeri, anche lui tra i 74 indagati. E ancora il 31 maggio 2023 “Marinoni, Tancredi, Catella” con “oggetto Pirelli 39 e Scalo Romana”, ossia l’area del Villaggio olimpico. E il 2 ottobre dello stesso anno un’altra con “Marinoni, Catella e Boeri con oggetto ‘Catella residenza porta romana’”. Infine, la data del 7 novembre 2024, giorno di perquisizioni della Gdf con al centro “conflitti di interesse e opacità” dentro la Commissione e il sequestro del telefono di Marinoni: compare l’ultimo “calendar” nell’agenda con scritto solo “Coima”. Nel frattempo, dalle centinaia di pagine di atti allegati alle sei richieste di misure cautelari spunta il testo della “proposta” sulla base della quale fu concesso il “patrocinio gratuito” del Comune al dossier “Nodi e Porte Metropolitane Milano 2050” affidato allo “studio Marinoni”, proprio lo studio di architettura dell’allora presidente della Commissione paesaggio.
Un via libera che conteneva passaggi di questo tipo: “Svincoli e tratti di tangenziali, come contemporanei brownfield”, ossia aree dismesse, “sono intesi in questa strategia come opportunità insediative (…) seguendo i criteri insediativi della città compatta e della città mista (…) entità di scambio dei valori urbani e collettivi”. Per la Procura si tratta di “una delle situazioni più gravi” grazie alla quale Marinoni si è rafforzato nella sua “strategia” e nel suo “insanabile conflitto di interessi”.
Quel documento, recepito in una delibera comunale del dicembre 2023, “costituisce una parte integrante” del “raggiro” messo in atto da lui, ma anche da Tancredi, con quel dossier passato per l’ok di Palazzo Marino. La delibera, come segnalato negli atti, fu “proposta” da Tancredi, dal sindaco Giuseppe Sala, finito tra gli indagati, e dall’allora “direttrice dell’Area rigenerazione urbana”, Simona Collarini, anche lei iscritta in uno dei filoni e ora Rup, responsabile unico del procedimento, “per lo stadio di San Siro”. Proprio su progetto e vendita del Meazza si sta concentrando, tra l’altro, una tranche dell’indagine del pool dall’aggiunta Tiziana Siciliano.
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