Silvio Berlusconi e Dell’Utri: la Cassazione smentisce definitivamente il teorema di loro legami con la mafia

Attualità

La Corte di Cassazione ha escluso in modo definitivo qualsiasi legame tra l’ex Presidente Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Cosa nostra.

I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla procura generale di Palermo contro la decisione della Corte d’appello, che aveva in precedenza respinto la richiesta di sorveglianza speciale e confisca dei beni nei confronti dell’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri e dei suoi familiari. L’ipotesi secondo cui Berlusconi avrebbe versato denaro a Dell’Utri per assicurarsi il suo silenzio su presunti accordi con la mafia è stata definita dalla Suprema Corte come «illogica e indimostrata». Del resto, come confermato anche dal testamento dell’ex presidente, gli aiuti economici a Dell’Utri erano dovuti al loro forte e duraturo legame di amicizia. Inoltre, non è mai stata provata alcuna attività di riciclaggio all’interno delle aziende del Cavaliere.

«La Corte di Cassazione ha definitivamente chiarito ciò che per noi e per tutti gli italiani in buona fede era palese: non è mai esistito alcun legame tra Berlusconi, Dell’Utri e Cosa nostra. Per anni abbiamo assistito a un accanimento giudiziario nei confronti del presidente Berlusconi, strumentalizzato cinicamente da molti avversari politici per cercare di sconfiggere attraverso la magistratura il leader scelto da milioni di italiani. Oggi si annullano anni di menzogne e calunnie, mettiamo la parola fine a una storia vergognosa e rendiamo giustizia alla memoria di un grande italiano», ha dichiarato con soddisfazione il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani.

«La sentenza della Corte di Cassazione spazza via, in maniera definitiva, il fango e le ombre infamanti che per anni sono stati gettati sulla figura di un grande leader, Silvio Berlusconi, per essere usati come uno strumento di lotta dagli avversari politici», ha affermato Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia. «Rimane l’amarezza per una verità che arriva tardivamente, ma che oggi emerge con tutta la sua chiarezza. Per quanto ci riguarda, per noi è sempre stata la verità», ha concluso.

«Si tratta di una pronuncia inequivocabile, che conferma quanto abbiamo sempre sostenuto e ribadito in questi anni. La decisione della Suprema Corte smentisce ricostruzioni fantasiose e strumentali che per troppo tempo hanno alimentato una narrazione di parte, costruita ad arte per gettare discredito su Forza Italia e sul suo fondatore. Questa sentenza toglie ogni alibi a chi, quotidianamente, usa queste tesi assurde come arma di propaganda politica, giornalistica e giudiziaria», ha affermato il presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri.

«Non avevo dubbi, non c’era alcun dubbio; eppure, è stato sperperato denaro pubblico per un altro impianto accusatorio rivelatosi totalmente infondato. Berlusconi è stato tormentato in vita da una giustizia non equa, si è tentato di infangarlo anche dopo la morte, apice della mala giustizia. Fortunatamente, sebbene postuma, c’è una giustizia finale, grazie alla Corte di Cassazione. Berlusconi è stato un grande italiano e, alla fine, la verità emerge limpida al di là dell’odio e delle falsità. Purtroppo, la gogna giudiziaria prosegue a danno di Dell’Utri, con quello che appare l’ennesimo castello di accuse, tanto tardive quanto infamanti», ha spiegato Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.