Gli indagati
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza, giovedì sera ha eseguito il fermo di indiziato di delitto disposto dal Pubblico Ministero titolare delle indagini. L’accusa è nei confronti di tre persone per i reati di omicidio aggravato, rapina aggravata, incendio e distruzione di cadavere. Il gruppo, composto da un italiano di 38 anni, un albanese di 33 e una donna italiana di 36 anni, avrebbero programmato e messo in atto l’omicidio di un uomo italiano, di origine turca, 62enne. La polizia ha trovato l’uomo carbonizzato, il 23 luglio scorso, all’interno di un appartamento a Sesto San Giovanni.
Le indagini
Gli accertamenti svolti dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Milano e da personale del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica hanno accertato, che gli uomini hanno colpito l’uomo con circa trenta fendenti. Dopodiché i suoi aggressori avevano tentato di distruggere le prove dando fuoco al cadavere e all’appartamento. Tramite una complessa attività tecnica, è stato possibile ricostruire la storia del defunto e la sua rete di amicizie. E’ stato possibile individuare i tre che, per varie ragioni, avevano maturato un profondo astio nei confronti della vittima. Si è così giunti a pianificarne la morte. Attraverso l’analisi delle telecamere, dei tabulati telefoni e le attività di intercettazione, è stato poi possibile ricostruire gli spostamenti dei soggetti, individuando i vari ruoli da loro assunti la notte dell’omicidio.
I provvedimenti del GIP
Al termine della redazione degli atti, la polizia ha condotto gli uomini presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio. La donna invece nella Casa Circondariale di Milano. In attesa che il provvedimento di fermo venga convalidato dal GIP. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna.
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