Giancarlo Giannini attacca i pro-Pal a Venezia: “L’artista non c’entra con la politica”

Cultura e spettacolo

Giancarlo Giannini non le manda a dire. L’attore si scaglia contro gli appelli politici nel mondo del cinema, con una critica specifica agli attivisti pro-Palestina durante il Festival di Venezia. In un’intervista al Foglio, ha definito “stupida” l’iniziativa che escludeva attori come Gal Gadot, bollandola come “una str…” e “bella idiozia”.

Per l’attore, la pace non si costruisce con gesti plateali, ma con azioni concrete che non spettano agli artisti. “L’arte non c’entra niente con la morte, con la distruzione, con la fame. Queste tragedie competono al potere, non agli artisti”, ha affermato, ribadendo che l’arte non deve trasformarsi in un comizio.

Definendosi un “anarchico autentico”, Giannini rifiuta di allinearsi al conformismo del mondo dello spettacolo. Si chiede polemicamente perché sia necessario etichettare gli artisti per le loro posizioni politiche, difendendo la libertà individuale e l’integrità dell’artista, che non deve essere forzato a diventare ambasciatore di cause. “Ma cosa gliene frega a loro, sul tappeto rosso, se quei due sono israeliani o sionisti?”. “Non lo so. L’artista è un artista. Ma che cosa gliene frega?!”

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