Ai piedi delle incisioni rupestri, Bienno si trasforma in una galleria a cielo aperto
Ispirare gli artisti da tutto il mondo dove l’arte ha avuto origine. Bienno, suggestivo borgo medievale situato all’interno della Val Camonica, a pochi minuti dalle incisioni rupestri, primo patrimonio italiano dell’Unesco nel ‘79, accoglie una nuova edizione di “Bienno Borgo degli Artisti 2.0”, il progetto di residenza artistica curato da Cinzia Bontempi, che trasforma il borgo per oltre nove mesi in una galleria d’arte diffusa. Durante il periodo di residenza, il borgo ospita infatti artisti e designer internazionali, dagli Usa alla Sud Corea, offrendo loro oltre all’alloggio e ai materiali, anche spazi espositivi unici nei palazzi storici, nelle antiche fucine e nelle botteghe locali, dove possono sviluppare e realizzare i propri progetti, contribuendo a rendere Bienno un punto di riferimento per l’arte contemporanea in Italia.

Quest’anno il progetto ha registrato, oltretutto, un successo maggiore rispetto all’edizione precedente: con un incremento del 20% sulle partecipazioni, oltre 150 artisti provenienti da ogni parte del mondo hanno presentato la propria candidatura e più di 50 artisti sono stati selezionati.
Ogni artista arriva a Bienno con un progetto originale, presentato in fase di candidatura, che viene realizzato durante il periodo di residenza e successivamente donato alla città, entrando a far parte del patrimonio artistico e culturale del borgo, che lo ospiterà nelle sue gallerie e spazi espositivi.
Il tema dell’Open Call 2025 è Spazio Vuoto, dove ogni artista ha interpretato a suo modo il concetto in varie forme espressive.
Il programma della nuova edizione del progetto si articolerà in due principali momenti espositivi: la prima fase durante la 33ma Mostra Mercato che conta ogni anno più di 200.000 visitatori in programma ad agosto, vedrà la presenza di 37 artisti internazionali provenienti da Paesi come Argentina, Cuba, Stati Uniti (New York), Perù, Albania, Inghilterra, Austria, Germania (Berlino), Regno Unito (Londra), Corea del Sud, Belgio, Colombia, Cina, Messico, Venezuela e Kazakistan. Non mancheranno i rappresentanti italiani, con artisti originari di Milano, Palermo, Brescia, Como, Padova, Bergamo. Le opere saranno allestite in vari palazzi del borgo.
Palazzo Simoni Fè: Pietro Gardoni “Histela” video art e presso la Fucina Museo “San Mai” video art , Renato Calaj “Construction Site 2025”, Sidney Smith” Older Than Words” “Più Antico delle Parole”, Sofia Gasperoni “ Noi e Loro”, Elisa Betti “Vuoto in Potenza”, Sandra Lazany “Retangling”, Davide Henderson “Rondone Montano” , Samela Balazi “Senza Titolo”, Naomi Treistman “Hard Water” & “Glicine Rumorosa”, Tom Prinsell “Miniera“, Laura Karetzy “Senza Titolo”, Izabella Kawycz “Us in two dimensions”, Rogue Waves “Crucible//Crogiolo”, Kate Teale “Vuota“ e “Tre Inganni”, Manuel Sosa “Tractus VIII”, Giulia Mezza “Tetrafonia” sound art e tanti altri artisti/e.
Parada: Camillo Bojaca “ Cubes”, Gabriella Du Bois “Resonantia Germinis ”, Sue Kim “Il Vuoto è Colmo”, Isabella Tosi“ Invisibile presenza “e Barbara Ventura “Ensō 円相 – L’universo in un cerchio” Renato Calaj “Caduta nel VuotoLe installazioni: “Atomo ”di Luca Savino, Mario Bettoni, Alexander Diego Gil, Augusto Daniel Gallo, Rogue Waves e “La Scatola Vuota” di Stefano Mendeni. Perry Bianchini“Spazio – Tempo”, “Abitare Il Vuoto” installazione di Silvia Trappa e Vincenzo Pagliuca. Mostra fotografica di Valentina Manzoni.
Nella Fucina in via Resoleto14 espongono l’artista Simon Berger e Bill Claps con la mostra “Riflessi Alpini”, nel Museo Campanaccio le opere di Augusto Daniel Gallo, nella Fucina Museo “San Mai” video art di Pietro Gardoni.
“Gli artisti selezionati spaziano tra diverse formazioni e discipline: pittori, scultori, video artisti, performer, designer, musicisti, illustratori, artisti di land art, sound art e ceramisti, tutti accomunati da un solido background professionale – spiega Cinzia Bontempi direttrice e curatrice del progetto – Il progetto Borgo degli Artisti 2.0 si conferma quindi un laboratorio vivente di arte e cultura, capace di far dialogare il linguaggio universale dell’arte con la storia e l’identità di uno dei borghi più affascinanti della Lombardia.

Un’importante iniziativa che unisce culture, linguaggi espressivi e visioni creative da ogni angolo del pianeta, con l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso l’arte contemporanea, chiudendo idealmente il cerchio con l’arte antica: le tracce lasciate millenni fa sulla roccia dialogano oggi con le opere degli artisti moderni, riportando l’arte al centro di un luogo dove è sempre stata parte viva dell’identità e della memoria collettiva”.
“Gli artisti in dialogo con le tradizioni biennesi dell’arte della ferrarezza, un luogo di creatività e ingegno, dove già nel 1600 si esportavano più di 300.000 oggetti realizzati in ferro, dove ancora oggi si trovano antiche fucine con magli ad acqua”.
La seconda fase, prevista per il mese di ottobre, vedrà l’arrivo di nuovi artisti, tra cui una troupe cinematografica composta da 10-12 professionisti e 5/6 performers che realizzeranno un film sotto la direzione del regista Lorenzo Pallotta. A seguire un gruppo di esperti di arti marziali, che si esibiranno in performance legate al tema dello “spazio vuoto”, un concetto che esplora il silenzio, l’attesa e l’interazione tra corpi e ambiente.
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