“L’Arte che cura”: capolavori di Brera all’ospedale Niguarda

Milano

Prende il via all’Ospedale Niguarda di Milano “Arte che cura. L’Ospite”, l’iniziativa culturale frutto di un accordo di valorizzazione siglato tra Fondazione Ospedale Niguarda e Pinacoteca di Brera. Il progetto, che intende portare le opere d’arte in luoghi di sofferenza, si affianca alle iniziative di arte-terapia già presenti nei percorsi di Niguarda come strumento fondamentale per dare sollievo e confronto sia ai pazienti che ai medici e il personale sanitario, impegnati quotidianamente nella cura e nell’assistenza.

«L’arte che cura», la Bellezza che dà sollievo, l’incanto dell’Arte.

Il progetto mira a portare opere d’arte in luoghi di sofferenza, con l’obiettivo di dare sollievo e conforto ai malati per sostenerli nel loro percorso di cura. L’iniziativa vuole essere anche un segno tangibile di vicinanza, attraverso la bellezza, anche per la comunità sanitaria.

Fino al 30 giugno, nella hall del Blocco Sud, sarà esposta un’opera d’arte proveniente dalla collezione della Pinacoteca di Brera e conservata presso la Quadreria Arcivescovile di Milano. Seguiranno altre esposizioni di opere provenienti dalla collezione Braidense.

La prima, in esposizione fino al 30 giugno, sarà una copia risalente al 1635 circa dell’opera “Madonna del velo” di Raffaello, realizzata originariamente tra il 1511 e il 1512 per la Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Gli studiosi non hanno ancora definito con certezza chi sia l’autore. Le tesi più accreditate attribuiscono il dipinto a Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato.

A giustificare la scelta di questo dipinto come primo Ospite dell’Ospedale Niguarda è stato Angelo Crespi, direttore della Pinacoteca di Brera: “Il tema in questo contesto e la scelta della sua esposizione nel mese mariano sottolinea ancor di più il valore simbolico di sollievo e di riflessione sui valori importanti della vita, sugli affetti, sulla famiglia e sull’amore materno in un ambiente di sofferenza e di cura come quello ospedaliero”.

“Nel 1940, pochi mesi dopo la sua inaugurazione, Niguarda era già noto come ‘La città dell’Arte’ perché accanto ai servizi di assistenza e cura era anche un luogo di cultura – spiega Alberto Zoli, direttore generale dell’Ospedale Niguarda – Il nostro legame con l’arte continua ancora oggi e si rafforza anche grazie al nostro approccio One Health che mira a curare non solo le persone, ma anche il luogo in cui vivono e lavorano, l’aria che respirano e le interazioni che hanno con le altre specie”.

“L’arrivo dell’opera dalla Pinacoteca di Brera è un’altra iniziativa della Fondazione Ospedale Niguarda che in poco meno di due anni ha raggiunto importanti traguardi e sviluppato tanti progetti in favore dei pazienti – conclude Riccardo Bertollini, segretario della Fondazione Ospedale Niguarda – Le prossime iniziative saranno la cena di raccolta fondi per il progetto ‘Sport per Crescere’, che si terrà il prossimo 23 giugno al Centro Ippico Vittorio Di Capua, e la serata al Teatro alla Scala il 30 marzo 2026. Prosegue inoltre la campagna per la donazione del 5×1000”.

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