serie A 2024-25

Il commento di Luciano: 37a giornata di serie A

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Buongiorno ai lettori, conclusa per intero la 37a e penultima giornata di un campionato che pareva scritto nel futuro. E il futuro, per quanto riguarda il titolo, è domenica prossima quando quel punto che separa Inter e Napoli potrebbe rimanere l’unico e imperdibile vantaggio partenopeo. Uno scudetto conteso fino all’ultima giornata, con questa intensità e con questa incertezza da batticuore, fino all’ultimo respiro. La due aspiranti al tricolore hanno avuto ieri entrambe la possibilità di prendersi ancora i tre punti e soltanto pali, traverse e rigori reclamati, negati e concessi con molti dubbi, hanno prolungato la linea del traguardo fino all’estremo della giornata 38, portandosi a casa soltanto un punto ciascuna e lasciando quindi la parola agli ultimi 90′. Riassumiamo quindi l’accaduto, partendo proprio dalle partite che riguardano questa infinita contesa, Inter-Lazio e Parma-Napoli:
Parma-Napoli 0-0
Sono i padroni di casa a partire meglio con i due attaccanti di peso. Pellegrino svaria, Bonny va al tiro due volte ma sempre centrale. Anche Sohm impegna Meret con un potente destro da posizione defilata. Dall’altra parte Lukaku è braccato al meglio da Leoni, ma è Politano a rendersi più volte pericoloso , mentre Anguissà dopo la mezz’ora fa un numero incredibile, ma il suo sinistro incrociato si stampa sul palo.
Ripresa, Napoli avanti a testa bassa. Raspadori sempre pericoloso, Politano centra la traversa. Al 70′ è McTominay a colpire il terzo legno della serata per gli azzurri. Da San Siro arriva la notizia del vantaggio dell’Inter, così il Napoli continua a spingere, non facendo respirare i padroni di casa. Il gioco dei partenopei è però lento e prevedibile, il Parma chiuso dietro riesce a tenere. Girandola infinita di cambi, tante pause e gioco nel finale troppo spezzettato. Il pareggio della Lazio riporta un po’ di calma in campo, meno in panchina, con Conte e Chivu che bisticciano e l’arbitro li manda negli spogliatoi. Sembra tutto finito, ma prima arriva la notizia del 2-2 di San Siro, con la panchina del Napoli esultante, poi Neres viene atterrato da Lovik in area: il rigore è netto, ma il VAR lo annulla per un fallo di Simeone a inizio azione. 0-0 il finale dopo 13 minuti di recupero, e tutto (feste o delusioni) è rinviato fra 7 giorni.
Inter-Lazio 2-2
Quando l’ennesimo miracolo sembrava ormai avvenuto, la Lazio trova ancora una volta il modo di mettere i bastoni tra le ruote all’Inter. Non come nel memorabile 2005 dell’Olimpico, stavolta soltanto un calcio di rigore al 90′ riesce a strappare un sorriso ai biancocelesti, che così riescono a rimontare due volte un’Inter complessivamente superiore per tutti i 90′, mai doma e assatanata alla ricerca dell’ennesimo scoop calcistico, dopo i prodigi a ripetizione in Champions. Ai nerazzurri sarebbe bastata una manciata di secondi ancora per operare un clamoroso, ennesimo sorpasso in vetta e giocarsi lo scudetto a Como con situazione opposta a quella del Napoli ad oggi, un punto di vantaggio. Partita comunque avvincente da ambo le parti, con predominio territoriale e di possesso dell’Inter, che va in vantaggio a fine primo tempo con una stoccata di Bisseck, pareggia Pedro a una ventina di minuti dalla fine, nuovo vantaggio di Dumfries e secondo pareggio sempre di Pedro, al 90′ su rigore (tocco di braccio in area di Bisseck punito dopo un on field review). Inter seconda a -1 dal Napoli, la lotta scudetto continua e non è da escludere nulla fino al calar del sipario dei prossimi palpitanti 90 minuti.
Juventus-Udinese 2-0
La Juventus saluta l’Allianz Stadium nel migliore dei modi, conquistando tre punti preziosissimi nella corsa per l’ultimo posto in Champions. La squadra di Tudor convince per tutti ì 90′, ma trova i gol soltanto nella ripresa. La sblocca Nico Gonzalez al 61’, nel finale spazio anche a Vlahovicche, probabilmente all’ultima in casa da bianconero, torna al gol dopo  84 giorni e permette alla Juve di prendersi il 4° posto in solitaria. Con un punto di vantaggio sulla Roma e due sulla Lazio, a Venezia servirà comunque un’altra vittoria, ma il destino rimane nelle loro mani.
Roma-Milan 3-1
Peggio di così non poteva concludere la stagione, un povero Diavolo alla deriva, anzi all’inferno nel marasma societario e prossimo ad un ennesimo abbondante ribaltone sia in panchina che in organico. I giallorossi affondano il Milan (aritmeticamente fuori dalle Coppe europee), decidono i gol di Mancini, Paredes e Cristante, mentre ai rossoneri rimasti in 10 dal 21′ per l’espulsione di Gimenez, non basta il momentaneo pareggio firmato da Joao Felix. Grande commozione per Ranieri, alla sua ultima panchina davanti ai suoi tifosi.
Genoa-Atalanta 2-3
Partita bella e combattuta, l’aveva sbloccata Pinamonti, che portava avanti il Grifone nel primo tempo e sembrava in controllo fino all’inizio della ripresa. Poi, il destro al volo di Soulemanada fuori area rimette tutto in parità. Solo 10 minuti, e l’equilibrio lo spezza ancora Pinamonti, approfittando di un pasticcio difensivo di Hien.
La squadra di Gasperini, però, non molla, torna in avanti e ritrova il pari, con una bella azione verticale chiusa da Maldini con un bel destro a giro, dopo aver fallito un’occasione gigantesca poco prima. E poi, a sorpresa la Dea riesce anche a ribaltarla con Retegui all’89’, su una palla persa da De Winter, che poi rimane a terra dolorante, a ribaltare la gara e consegnare tre punti ai suoi. Il Chapita è nella storia: con 25 gol, diventa il miglior marcatore dell’Atalanta in una singola stagione di A.
Fiorentina-Bologna 3-2
Gol e spettacolo, al Franchi nel derby dell’Appennino. La band di Palladino s’impone sul Bologna di Italiano, fresco di vittoria in coppa Italia. Apre Parisi su azione di sfondamento, nella ripresa l’incornata di Dallinga, il tap in di Richardson e la rete sottomisura di Orsolini su incursione di Ndoye. Alla fine, all’84’, la decide Kean in contropiede. I viola agganciano a 62 punti proprio i rossoblù dell’ex Palladino.
H.Verona-Como 1-1
Termina in pareggio la gara al Bentegodi. Non è salva matematicamente la squadra veneta di Zanetti, nonostante il gol di Lazovic che ha riacciuffato la partita dopo il vantaggio comasco di Caqueret. Grazie alla sconfitta del Torino, il pareggio vale qualcosa anche per il Como: la neopromossa chiude la stagione nel lato sinistro della classifica.
Lecce-Torino 1-0
Il Lecce torna al successo dopo 13 gare, superando  il Torino con una rete magica di Ramadani, straordinario nell’infilzare Milinkovic-Savic all’incrocio con una sassata dalla distanza al 46′. I giallorossi salgono a quota 31 in classifica, scavalcano il Venezia e restano a braccetto con l’Empoli nella lotta per evitare la retrocessione.
Monza-Empoli 1-3
Niente prima vittoria casalinga per Nesta: il Monza cade anche contro l’Empoli. I toscani vincono in rimonta e si giocheranno il tutto e per tutto nell’ultima giornata, contro l’Hellas Verona. Dopo il vantaggio di Birindelli, i toscani rispondono con i gol di Colombo, Viti e con l’autorete di Pizzignacco. Fazzini e soci centrano la seconda vittoria filata e credono nella salvezza.
Cagliari-Venezia 3-1
Un rotondo punteggio frutto delle reti di Mina, Piccoli, Deiola. Con questo risultato i sardi si salvano matematicamente e come lo scorso anno mantengono la categoria. Venezia penultimo e a serio rischio B. Ottima prestazione generale quella dei padroni di casa, che hanno dominato per tutto il corso del match. Veneti nervosi e poco pericolosi.
Questo il quadro completo della penultima giornata, che lascia ancora teoricamente aperto matematicamente il discorso scudetto, che chiaramente sta più nelle mani del Napoli che in quelle dell’Inter, entrambe costrette ieri a pareggi che sembravano impossibili fino agli ultimi secondi. Ma insegnano ancora una volta che nulla è scontato fino al fischio finale dell’arbitro, e anche se la probabilità rimangono ancora lievemente a favore della squadra di Conte, bisognerà attendere gli sviluppi delle prossime decisive partite, che vedranno il Napoli ospitare il Cagliari, e l’Inter nella più impegnativa trasferta di Como. A Conte il compito di gestire questo piccolo ma prezioso  vantaggio, e all’Inter di Inzaghi quello di non lasciarsi sfuggire una eventuale, per quanto improbabile scivolata casalinga degli azzurri al Maradona, contro i sardi che tenteranno di giocarsela in serenità avendo ormai la certezza della permanenza in serie A.
Arrivederci dunque alla prossima e ultima appassionante maratona di domenica prossima, per vedere chi sarà il primo ad alzare una coppa.
Buona settimana a tutti!

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