Sempre di più i milanesi vogliono lavorare in aziende che dimostrino di occuparsi del loro benessere, offrendo stipendi adeguati ma anche altri benefit che migliorino concretamente la qualità della loro vita. Secondo quanto emerge dall’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità, condotto da Nomisma per UniSalute, i servizi legati alla salute risultano tra i più richiesti e apprezzati, con la maggioranza delle imprese del capoluogo lombardo che sembra aver intercettato questo trend, prevedendo una qualche forma di sanità integrativa per i propri dipendenti.
Il 67% dei milanesi che lavorano in un’azienda senza sanità integrativa desidererebbe poterne usufruire. Attualmente il 59% delle aziende milanesi ha una qualche forma di sanità integrativa nel proprio piano di welfare. Le prestazioni mediche convenzionate e i rimborsi per visite ed esami sono i servizi più utilizzati
La ricerca, infatti, ha rilevato come il 59% delle aziende milanesi includa la sanità integrativa nel proprio piano di welfare; una percentuale superiore al dato nazionale (45%), ma anche rispetto alla media del Nord Italia (51%). Tra i lavoratori che ancora non beneficiano della sanità integrativa, invece, oltre due su tre (67%) affermano che vorrebbero venisse introdotta nella loro azienda. Avere dei servizi sanitari inclusi nel proprio contratto di lavoro, dunque, risulta un’opportunità sempre più interessante, in un contesto in cui solo il 7% dei milanesi crede che in futuro il sistema pubblico potrà rispondere da solo a tutti i loro bisogni di salute.
Chi ha già una copertura sanitaria nel contratto di lavoro apprezza soprattutto alcuni vantaggi: le prestazioni mediche con medici convenzionati (78%) e il rimborso delle spese per visite ed esami (66%) sono i servizi più utilizzati, seguiti dalle cure dentistiche (51%), dai percorsi di prevenzione e check-up (47%) e dai rimborsi per lenti e occhiali (39%). Solo il 43% dei lavoratori si dichiara però veramente soddisfatto dell’offerta di sanità integrativa della propria azienda, a dimostrazione che esiste ancora un ampio margine di miglioramento.
Restano ad esempio poco diffuse coperture come i pacchetti maternità (14%), il supporto per percorsi piscologici e di psicoterapia (10%) e i servizi di telemedicina (8%). Solo il 18% delle aziende, inoltre, offre servizi di assistenza per familiari anziani o non autosufficienti.
Con la sempre maggiore attenzione al benessere e alla qualità della vita lavorativa, fondamentale per attrarre i talenti, è probabile che nei prossimi anni queste tipologie di coperture diventino sempre più rilevanti, permettendo alle aziende di distinguersi per l’attenzione alla salute dei propri dipendenti.
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