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Carabinieri Reparto Anticrimine di Milano – 14 in custodia per associazione a delinquere

Milano violenta

Il 22 febbraio 2024, a Milano e nelle province di Pavia e Olbia, i Carabinieri del ROS – Reparto  Anticrimine di Milano hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare  nei confronti di 14 persone,  (12 in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 sottoposto all’obbligo di presentazione alla p.g.), indiziate  a vario titolo dei delitti di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, traffico  e cessione di stupefacenti, nonché detenzione e porto abusivo di arma da fuoco.

I provvedimenti scaturiscono dagli esiti di una complessa attività investigativa condotta dal ROS  di Milano a partire dal 2021 e costituiscono un secondo approdo repressivo che fa seguito ai  provvedimenti restrittivi eseguiti il 26 aprile 2023, nell’ambito di più ampia operazione che,  all’epoca, aveva visto protagonisti anche i Carabinieri della Compagnia di Corsico, la Polizia  Penitenziaria del carcere di Opera e lo stesso Reparto Anticrimine che, nella circostanza, aveva  eseguito un fermo di indiziato di delitto a carico di 8 soggetti. 

Le indagini hanno delineato l’operatività di un’organizzazione criminosa dedita al traffico e allo  spaccio di droga attiva nel quartiere milanese della “Barona”, ove lo stupefacente veniva distribuito  in due piazze di spaccio sotto il controllo del gruppo criminale investigato. 

Le attività hanno documentato come il gruppo investigato potesse contare anche su armi da fuoco  custodite – per conto dei vertici dell’associazione – da soggetti compiacenti presso appositi  nascondigli, localizzati anche all’interno di locali pubblici. Proprio in relazione a tale ultimo aspetto,  l’ordinanza andata in esecuzione all’alba di oggi ha disposto la cattura di due individui, indiziati di  avere posto a disposizione dell’associazione una pistola, della quale il vertice del gruppo necessitava  per regolare alcune controversie sorte con degli dì albanesi all’interno di una discoteca cittadina. 

L’inchiesta ha permesso di accertare studiati moduli organizzativi interni al sodalizio, attuati proprio  col fine di minimizzare i danni connessi agli interventi di magistratura e forze dell’ordine. Il sodalizio,  in particolare, si è articolato in sotto-strutture le cui reciproche interlocuzioni – necessarie al  coordinamento delle comuni attività illegali – erano rese non intercettabili attraverso il ricorso a  moderne tecnologie di comunicazione criptata o ai più tradizionali “passaparola”. 

L’associazione investigata era in grado di esprimere il proprio potenziale nel settore del narcotraffico  alimentando un canale di smercio diretto in Sardegna, in particolare nella provincia di Olbia, ove  lo stupefacente giungeva opportunamente occultato a bordo di camion. In questo ambito, sono state  ricostruite sei cessioni di stupefacente, ciascuna di cinque kg di cocaina, per un controvalore stimato  in circa un milione di euro. 

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