La sera del 18 novembre u.s. ero uno dei telespettatori del programma televisivo su La7, Otto e Mezzo, ove, con i suoi invitati, in studio Alessandro Giuli e, da La Stampa Massimo Giannini, la spumeggiante di gioia Lilli Gruber, sottolineava l’ottenuta primizia di intervista televisiva a Letizia Moratti, a seguito dell’avvenuta candidatura di quest’ultima alla Presidenza della regione Lombardia, in modalità autonoma, vale a dire esplicitamente, né con una, né con l’altra delle due correnti coalizioni politiche italiane, rispettivamente del centro-destra e del centro-sinistra, con le quali entrambe la Signora Moratti auspicava di avere una competizione leale … pur annunciando al tempo stesso che ci saranno delle “sorprese”, per ora da lei non ancora disvelabili! ( L’astuta “Sciura” faceva così capire alla perplessa Lilli che, per saperne di più, avrebbe dovuto come minimo invitarla nuovamente, per un’ulteriore intervista, a tempo debito )
Di fronte ad una pressoché ammutolitasi Lilli ed al reiterato stupore dei due validi, suddetti invitati al dibattito, sia il garbatamente liberale Giuli, che il tenacemente gramsciano Giannini, i quali entrambi si chiedevano e con una malcelata insistenza, come la Signora Letizia potesse mai pensare di poter vincere autonomamente la sua competizione elettorale per la Regione Lombardia (nel presente quadro della politica italiana, che – allo stato dell’arte – potrebbe al massimo garantire ad un “centro” peraltro già assai affollato un risultato di terzo posto per il “Terzo Polo”), i telespettatori hanno assistito ad un subitaneo distacco verso l’alto da parte della Signora Letizia, che ormai ben oltre il mero orizzonte della Lombardia, pareva … guardar giù verso l’attonito studio de La7, dicendo loro che poteva di lassù vedere “cose che voi umani neppure potete immaginare” …
Una sorta di prospettiva luminosa, a dir poco, galattica, ove lasciato indietro e lontano il Cavaliere (che peraltro l’aveva in politica a suo tempo inventata) il quale miseramente si accontenta di autodefinirsi essere “il centro”, prospettiva in cui la Signora Letizia si colloca “al” centro di un cosmo delle idee autentiche, la cui forza intrinseca e prorompente non potrà che vincere sulle partigianerie di destra e sinistra, cui pareva rimanere ben ancorato il tignoso Giannini, mentre il timido Giuli suggeriva di lasciare la Regione e spostarsi in un’ottica almeno nazionale, (ove l’irresistibile ascesa di cotanta candidata quasi aveva, vagamente, il sentore di una sorta di … restaurazione monarchica in Italia, nel nome di Letizia Prima … e nell’eco tutto italico di un Pucciniano “Vincerò”)!
Quanto al massimo stupore oggettivamente suscitato tra i milanesi tutti, viene spontaneo richiamare il famoso intercalare di meraviglia dell’amatissimo Renato Pozzetto ( in stretto Meneghino ): “Oh, la Madona!”… Staremo a vedere! ( Anche confidando in un prossimo round dalla simpatica Lilli )
Antonio Belloni
(autore dei saggi d’attualità : “Che Estate! E mo, che facciamo?” e “L’”Italia” La Guerra! La Paura Un Futuro?”)
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