Nell’area della Martesana, in provincia di Milano, ha preso il via Frudur-0, innovativo progetto di agricoltura sostenibile: l’obiettivo è mettere a punto un protocollo produttivo per coltivare grano duro a residuo chimico zero in Lombardia. Il piano è finanziato dal PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2020 di Regione Lombardia (Operazione Go Pei – Gruppi operativi del Partenariato europeo per l’innovazione). Capofila del progetto è il Centro di saggio Agricola 2000 di Tribiano (MI), affiancato da partner istituzionali, accademici e aziendali, tra cui il Distretto Agricolo Adda – Martesana (D.A.M.A.), che riunisce 20 aziende agricole per una superficie complessiva di oltre 10 mila ettari, e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell’Università degli Studi di Torino, che stanno sperimentando in campo diverse varietà di sementi e sta testando l’efficacia di differenti strategie di coltivazione e mezzi tecnici (fungicidi, erbicidi e concimi), individuando quelli più utili allo scopo. Attraverso tecniche di coltivazione innovative, infatti, i ricercatori del progetto Frudur-0 “intendono coniugare alti livelli di produzione e di sanità delle spighe, tipici dell’agricoltura convenzionale, con l’assenza di residui di prodotti fitosanitari, tipica del biologico”. Sono sei i produttori locali direttamente coinvolti: azienda Cascina di Mezzo di Roberto Pirola, azienda Mapi di Pietro Giudice, società agricola San Bernardo, azienda Mariangela Donà, azienda agricola Ceriani Maria Antonia e azienda La Madonnina di Renato Bellaviti. Consulenti del progetto sono il Molino Ferrari di Pavia e il laboratorio Water & Life di Entratico (Bg). Dopo aver valutato la sostenibilità economica, ambientale ed agronomica complessiva, il punto d’arrivo finale del progetto, che ha una durata di 36 mesi e terminerà nell’agosto 2022, sarà la messa a punto di un protocollo per la produzione di frumento duro a “residuo zero”. Successivamente, se la sperimentazione avrà avuto successo, si potrà procedere anche alla costituzione di una filiera della “Pasta della Martesana a residuo zero”. Per incentivare l’adesione alla nascente filiera e creare altre opportunità in nuove aree, anche extraregionali, i risultati ottenuti dal progetto sono disponibili e costantemente aggiornati sul sito web di Frudur-0, frudur-0.it, ad accesso completamente gratuito.
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