Milano, De Corato: raffinerie per la droga gestite da nordafricani come a Bogotà

Milano

“Nella splendente Milano di Sala sorgono addirittura raffinerie per la droga nelle case, come a Bogotà, gestite da nordafricani, gli stessi accolti a braccia aperte dal Comune in questi anni con marce e pic nic pro immigrazione. Intanto, purtroppo, nel capoluogo lombardo si continua a morire di overdose”. Lo afferma ad Askanews  Riccardo De Corato, ex vice sindaco di Milano e attuale assessore regionale alla Sicurezza, immigrazione e polizia locale, dopo la scoperta di un laboratorio di eroina nel quartiere di Quarto Oggiaro, l’arresto dei due marocchini che lo gestivano e il sequestro di oltre due quintali e mezzo tra eroina e sostanze da taglio da parte della polizia. De Corato parla di “ennesimo forte segnale d’allarme” e denuncia: “Il traffico ed il consumo di stupefacenti è una grave problematica che riguarda la nostra regione, in particolar modo Milano.

Molte volte, come in questo caso, il business della droga è in mano a stranieri, regolari e non, i cui numeri in Lombardia, come ben sappiamo, sono davvero elevati. E’ necessario un incremento del numero di uomini delle forze dell’ordine in Lombardia e nel capoluogo, i cui organici nella nostra regione sono fermi alla fine degli anni ’90. Così facendo sarebbe possibile anche aumentare i presidi anti-spaccio su tutto il territorio, in particolar modo nelle zone più critiche”. Poi un annuncio: “Come Regione Lombardia, nel prossimo bando per le dotazioni strumentali delle Polizie Locali, inseriremo anche il rilevatore sniffer palmare, in grado di identificare le sostanze, con l’intento di dare ai vigili strumenti sempre più all’avanguardia per combattere il traffico di droga”. Infine un appello rivolto alla magistratura: “Mostri più attenzione a questa problematica, garantendo la certezza della pena per tutti gli spacciatori che quotidianamente vengono arrestati. Troppo spesso questi malviventi tornano liberi di delinquere nel giro di poche ore. Alla pena certa – conclude De Corato-, per quelli stranieri, va aggiunto il rimpatrio coattivo alla frontiera”.

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