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Tajani chiude con passione e autorevolezza: “Siamo liberali e atlantisti”

Attualità

Giovedì a Napoli la chiusura di una entusiasmante campagna elettorale del Ministro Antonio Tajani: “Dedichiamo questa piazza intitolata a un martire della libertà a Silvio Berlusconi, anche lui paladino della libertà. E già che siamo a Napoli vogliamo un po’ di libertà anche in Campania: voglio dire che Forza Italia è pronta a dire la sua anche per la futura presidenza della Regione”, ha dichiarato tra gli applausi scroscianti dei presenti il segretario di Forza Italia. Il ministro degli Esteri ha poi parlato anche del governo:

“Saremo sempre leali nei confronti del presidente del Consiglio e dei nostri alleati, della Lega e di Fdi, ma distinti perché noi siamo Forza Italia, una grande forza popolare liberale e atlantista”, ha dichiarato Tajani che, infine, si è riservato una stoccata a Emma Bonino (Stati Uniti d’Europa), che aveva accusato il ministro degli Esteri di essere il difensore di ufficio “dell’illiberale Orban”:

“Rispetto la democrazia, e al di là dei giudizi che si possono dare su Orban, non si può impedire a un Paese di guidare l’Ue. Emma Bonino che è stata commissario europeo dovrebbe conoscere le regole. Io non condivido la politica di Orban ma rispetto l’Ungheria che ha diritto di guidare l’Ue. Mi dispiace per Emma Bonino, forse dovrebbe ripassare lei qualche norma comunitaria”, ha sottolineato. L’obiettivo per queste elezioni è chiaro: “Abbiamo fissato un obiettivo che è intorno al 10% vedremo cosa succederà. Ci davano per spacciati un anno fa e mi pare che stia accadendo l’esatto contrario. Abbiamo lavorato, abbiamo coinvolto migliaia di persone, abbiamo aperto e spalancato le porte del nostro movimento politico. C’è grande coinvolgimento, grande voglia di fare, c’è uno spazio vuoto tra Schlein e Meloni e vogliamo occuparlo”.

A riprova del fatto che non scherzava, ha replicato duramente all’ultimo giorno di Salvini fatto di una scomposta reazione più da ultimo giorno di scuola che da ultimo giorno di campagna elettorale:

“Capisco i toni da campagna elettorale di Salvini che sta cercando di recuperare voti: io sono ministro degli Esteri, non posso usare parole volgari nei confronti di un presidente di un altro Stato. Io sono un patriota italiano, ho fatto il militare, sono stato inquadrato in un reparto operativo Nato. Non ho mai parlato di secessione. Non faccio polemiche ma non accetto lezioni da nessuno quando si parla di Italia e di Patria”.

Insomma, moderati nelle idee e magari anche nei modi sì, disposti a fare prendere in giro per due voti anche no.

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