Da oggi fino al 6 luglio la Biblioteca Nazionale Braidense e l’Accademia di Belle Arti di Brera, in stretta collaborazione con l’Archivio Baj di Vergiate, organizzano congiuntamente “Baj. Libri in libertà”, una mostra che celebra Enrico Baj nell’anno in cui ricorrono i cento anni dalla sua nascita. L’esposizione, che si inserisce tra le principali iniziative volte a celebrare quest’importante ricorrenza, presenta ben ventisei libri d’artista dei circa cinquantasei realizzati da Baj nel corso della sua vita.
A cura di Angela Sanna, Michele Tavola e Marina Zetti, la rassegna indagherà questa fondamentale sezione della produzione del Baj partendo dai primi volumi creati negli anni Cinquanta, primo fra tutti il “De rerum natura” del 1958, fino all’ultimo, “Sull’acqua”, pubblicato nel 2003. Questo percorso metterà in evidenza il fertile rapporto con la letteratura e in particolare con la poesia, che è sempre stata tra i suoi principali interessi e che ha costantemente inspirato la sua opera.
Suddivisa in dieci sezioni, l’esposizione seguirà un percorso cronologico e tematico. “Sono contenta che questa mostra rappresenti l’apertura delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Baj” dichiara Roberta Cerini Baj, vedova dell’artista, che prosegue “Era da tanto tempo che i libri non venivano esposti, libri che dimostrano la sua poliedricità e quanto amasse il rapporto coi poeti e con gli stampatori”. “Enrico Baj è stato un artista legato all’Accademia di Brera, sia per gli studi compiuti che per ragioni espositive” dichiara Giovanni Iovane, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, “E adesso si inaugura questa rassegna dedicata agli straordinari libri d’artista di Baj: il libro d’artista testimonia il multiforme fare arte di Baj questa volta in profonda relazione con letterati italiani e internazionali che supera la mera illustrazione per farsi spesso corpo d’opera. In questo modo la collaborazione espositiva ed editoriale tra la Biblioteca Braidense e l’Accademia trova una elaborazione e una pratica altamente significative che rimandano storicamente al Palazzo di Brera, alla sua fondazione come “luogo enciclopedico” in cui sono coinvolte diverse e nobili istituzioni”.
Parole di elogio sono dedicate all’artista anche da parte di Angelo Crespi, Direttore Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Braidense, che dichiara: “Durante la sua lunga attività di artista, Enrico Baj si è mosso per cogliere gli aspetti più grotteschi ed ironici della società che gli fu contemporanea, quel secondo Novecento così denso di contraddizioni. L’attivismo di Baj non fu però solo politico, bensì eminentemente di tipo artistico, fondando movimenti, in primis la pittura nucleare, partecipandovi, il secondo surrealismo, scrivendo su riviste e giornali, animando gruppi e circoli di intellettuali, aprendosi a collaborazioni e sodalizi internazionali. Anche il suo modo di fare arte si caratterizzò per una felice commistione di generi che riassumevano le intuizioni avanguardiste di Picasso, come il collage e l’assemblaggio, e le tensioni nel new Dada, come la dissacrazione e il concettuale, senza rinunciare a uno stile proprio che lo rese già da subito riconoscibile e inimitabile. I libri d’artista esemplificano ulteriormente la creatività di Baj che si espresse ai massimi livelli perfino in un genere a torto considerato minore come la grafica, e nel quale Baj invece si applicò con la solita giocosa serietà, con impeto e passione, producendo alcuni piccoli capolavori”.
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