Amo l’etimologia delle parole.
Sa di antico di profondo, sa di storia.
Confine dal latino “confinis”, confinante deriva da “finis” limite, termine, col prefisso “con”.
Il confine segna una linea di demarcazione che può essere visibile agli occhi o meno ma c’è.
Una siepe di un giardino, un muro di cinta, un confine di una nazione, ma anche, ed è qui dove voglio condurti, i confini che noi abbiamo dentro di noi e che poi riflettiamo in quel mondo esterno.
Spesso corrispondono ai nostri valori, sono inderogabili netti ma solo li portiamo in manifestazione.
Pensaci, non posso essere leale a tratti o lo sono o non lo sono.
Non posso pretendere rispetto se per prima non lo offro ma soprattutto se non mi rispetto e impedisco agli altri di mancarmene.
Non posso desiderare cura dagli altri se prima non la rivolgo a me stessa e non la offro agli altri.
Perché vedi è tutto qui il gioco della vita
Smettere di raccontarsela e vedere come per essere amati visti riconosciuti accolti patteggiamo ogni giorno con gli altri.
E allora lasciamo correre, sopportiamo, accettiamo mancanze di rispetto, lasciamo che gli altri ci manipolino, ci usino per i loro bisogni.

Riprendersi il potere e la responsabilità delle proprie emozioni che poi si manifestano in azioni è fondamentale.
Scegliersi per imparare a scegliere è alla base del nostro vivere, dandogli un ritmo e un significato profondo.
Tu hai ben chiari i tuoi confini inderogabili, imprescindibili?
Sono netti e limpidi nella tua mente?
Ricordati che i confini ti insegnano cosa sei disposta ad accettare e cosa no.
I miei confini sono il rispetto, la lealtà, la coerenza e la libertà di espressione
A volte hanno ferito chi ho amato ma hanno preservato me.
Mi hanno nutrita rafforzata supportata in tutti questi anni.
Mi hanno resa la donna che ora sono
Vera, autentica, libera.
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