I nostri frigoriferi possono trasformarsi facilmente in un covo di batteri. Come difendersi?
Oltre alla pulizia dei ripiani, che si dà per scontata, bisogna tenere controllata la temperatura (sempre intorno ai 4-5 gradi) e disporre gli alimenti in modo corretto, perché il freddo non si distribuisce in modo omogeneo su tutti i piani.
La parte più raffreddata è la mensola bassa, mentre quella più “calda” è lo sportello. Quando posizioniamo gli alimenti dobbiamo tenere conto di queste differenze e usarle in modo intelligente.
Carne e pesce vanno conservati nel ripiano più basso, sopra il cassetto contenente frutta e verdura; nella parte centrale possiamo posizionare le uova, i latticini, i dolci e tutti gli alimenti confezionati già aperti; nei vani interni dello sportello infine le bevande, dall’acqua al vino passando per i succhi.
Nel riporre questi alimenti, ricordate sempre di separare i crudi dai cotti, perché i batteri presenti sui primi potrebbero contaminare i secondi, creando un rischio di infezioni alimentari. Per evitare condense o innalzamenti di temperatura, invece, non mettete in frigo alimenti bollenti o troppo caldi.
Cercate di non conservare cibi scaduti, anche se non tutto quello che va oltre la data di scadenza è da buttare via. Le etichette sono affidabili, ma lasciano un margine di consumo a seconda del tipo di prodotto in cui possiamo districarci con intelligenza. A guidarci, in questi casi, devono essere le nostre impressioni organolettiche, quindi principalmente l’odore e l’aspetto dell’alimento.
Evitiamo di consumare latte e latticini scaduti. Se vediamo una confezione di formaggio fresco rigonfia, significa che al suo interno è in corso un’alterazione batterica. Che dire della muffa? Molti la tolgono con il coltello, ma spesso potrebbe non bastare, quindi attenzione. Un altro alimento fresco con cui è meglio non rischiare è l’uovo e si sconsiglia di mangiarlo oltre uno-due giorni dalla data di scadenza.
Rispettare tempi brevi anche con le verdure fresche in busta, che contengono una miscela di gas studiata per bloccare lo sviluppo di eventuali batteri. Se si va oltre la data indicata in etichetta, i gas si consumano e all’interno della busta potrebbe crescere qualche microrganismo. Più in generale, per la presenza di microbi nel frigo, bisogna fare attenzione al pianale in basso, dove vengono riposte frutta e verdura fresche e dove a volte può cadere qualche liquido dai piani superiori. Ma in questi casi basta armarsi di acqua e bicarbonato, aceto oppure prodotti specifici per la casa. Solo in questo modo i vostri alimenti saranno al “sicuro” da batteri e sporcizie e voi non correrete il rischio di mangiare un prodotto buono, ma mal conservato.
Il Prof. Nicola Sorrentino è nato nel 1954 e vive a Milano. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano e si è specializzato in Scienza dell’alimentazione e dietetica, in Idrologia, Climatologia e Talassoterapia. Attualmente è docente presso l’Università IULM di Milano. È direttore scientifico della IULM Food Academy. Relatore in diversi convegni scientifici, partecipa a numerosissime trasmissioni televisive e radiofoniche. È autore di libri e articoli di carattere sia scientifico che divulgativo, fra i quali: La Dieta Sorrentino, La dieta dell’acqua, Grassi dentro, Siamo gonfi non siamo grassi, Tutta la verità sulle diete, BeautyFood, Dimagrire in pochi giorni, Il metodo Sorrentino per dimagrire.