Finale del Festival: una serata all’insegna dei ringraziamenti. Il ricordo delle vittime delle Foibe era doveroso e indispensabile.
E poi caos per un blocco nel televoto, che si aggiunge alla violenta reazione del pubblico alla vista della classifica provvisoria delle 30 canzoni.
La zampata di Fiorello c’è e si nota immediatamente e l’ingresso con una coreografia originale strappa applausi meritatissimi. E subito inizia, quindi, il suo show accanto ad Amadeus “Quest’uomo ha fatto delle cose straordinarie, gli ascolti non si dicono, ma un uomo che ha fatto il 67%, non sei un partito politico sei una coalizione. Lui vince le europee, e si prende l’Eurofestival. Amadeus ha bisogno di riposo, deve tornare a fare le sue cose, i pacchi, i soliti ignoti“. Fiorello, poi, aggiunge: “Sono un po’ coinvolto, ricordati che qualsiasi cosa uno dica, non mi coinvolgere nei tuoi loschi traffici”.
Ovviamente non poteva mancare lo sfottò sull’orario: “Quando l’ultimo ha finito di cantare il primo è già in tournèe”. Battute, gag improvvisate, riferimenti ironici, sorretto da un naturale sorriso nelle intenzioni. Ma sì, una serata da guardare per un brio spontaneo, l’apparizione del superospite Roberto Bolle che balla il Bolero di Ravel con le coreografia di Maurice Bejart ed è forza, armonia, bellezza.
Durante l’esibizione di Tedua sulla nave da crociera che rappresenta uno dei palchi secondari del Festival, alcune persone del pubblico sono riuscite a esporre cartelli pro-Palestina e bandiere del Paese Mediorientale. “Stop genocidio”, “cessate il fuoco”, si legge sui cartelli. “La vostra sicurezza non si trasformi in arroganza“, ha detto l’artista. Tutto questo subito prima che salisse sul palco Ghali che, a fine esibizione, ha gridato “Stop al genocidio“.
I cantanti in gara si susseguono, figure sbiadite di un orizzonte poco convincente e la sensazione è che ormai molto sia deciso, a prescindere.
Loredana Bertè, con il brano Pazza, vince il Premio della Critica intitolato a sua sorella Mia Martini. L’artista ha ottenuto 54 voti dei giornalisti accreditati presso la Sala Stampa. Al secondo posto Fiorella Mannoia con 16 voti, al terzo Diodato con 15. In totale sono stati espressi 119 voti, tutti validi. Mentre è Angelina Mango a vincere il Premio Sala Stampa Lucio Dalla del 74mo Festival di Sanremo. La cantante, in gara con ‘La Noia’, ha ottenuto 22 voti. Alle sue spalle, entrambe con 18 voti, Fiorella Mannoia e Loredana Bertè.
E continua il ripescaggio: Gigliola Cinquetti ripropone dopo 60 anni “Non ho l’età”, ieratica e consapevole di richiamare un tempo che forse molti rimpiangono.
All’una e quarantatrè finiscono le esibizioni ascoltate per la terza volta con poche note di novità musicali, ognuno canta se stesso, e spesso si sentono assonanze con precedenti canzoni. Una nota accomuna i cantanti: il grazie, ripetuto e sincero per l’esperienza e nei più giovani c’è anche commozione.
Il Premio Sergio Bardotti, miglior testo secondo la commissione musicale, è stato assegnato a Fiorella Mannoia: “E’ un manifesto delle donne, della femminilità, lo dedico a tutte le sorelle” ha detto.
Mentre il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale assegnato dall’orchestra va ad Angelina Mango per La Noia.
Ed ecco la proclamazione finale: vince la 74a edizione del Festival di Sanremo
Angelina Mango
2- Geolier,
3-Annalisa,
4- Ghali,
5- Irama.