«Premesso che i sindacati hanno la totale legittimità a scioperare, dire che questo sia un Governo che non abbia a cuore gli interessi dei lavoratori dipendenti è pretestuoso e, pertanto, usare la motivazione di una manovra finanziaria contro i lavoratori è profondamente sbagliato. Infatti, è stato ampiamente dettagliato che la manovra tuteli i lavoratori tagliando le tasse che gravano direttamente sui loro redditi. La stessa diviene di fatto espansiva nella misura che agisce in modo progressivo ma in una delineata fascia di reddito. Quindi, se si sommano 11 miliardi della decontribuzione confermata, 4,6 miliardi di sconto Irpef, 5 per rinnovo dei contratti della PA, 1,6 miliardi per i fringe, si arriva a una cifra che è i due terzi dell’intera manovra diretta a famiglie con redditi medio bassi e lavoratori dipendenti.
Un altro importante tema è quello del SINDACATO DIVISO. CGIL e UIL, infatti, hanno reagito duramente e gridano alla deriva autoritaria, dittatoriale dopo che il Governo ha annunciato un intervento per delimitare gli orari di sciopero nel trasporto pubblico che è stato già oggetto di vari scioperi nelle settimane precedenti, il venerdì. UGL e CISL, invece, non hanno quindi aderito alla mobilitazione mostrando ancora una volta la spaccatura tra le forze sindacali già evidente nella questione del salario minimo e si auspica una profonda riflessione nel sindacato italiano.
Sul tema politico c’è un vero e proprio scontro. Ancora una volta, l’opposizione, ha perso l’occasione di stemperare il clima e non collaborando sui temi importanti si assume di fatto le responsabilità politica di osteggiare il taglio del cuneo fiscale che è un provvedimento di giustizia sociale non scontato si potesse applicare almeno in periodo di una recessione Europea in corso che ha risparmiato la nostra nazione grazie all’accorta azione del Governo in carica.
Infine, l’azione volta al solo contenimento dei disagi per i cittadini, è quanto di più gradito dall’opinione pubblica e non si comprendono le affermazioni di Cgil e partiti di opposizione i quali all’unisono gridano alla deriva autoritaria, e certe affermazioni altro non fanno che portare consenso al Governo stesso».
Flavio Palumbo
(Responsabile Dipartimento lavoro e telecomunicazioni
di Fratelli d’Italia Lombardia )
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