Buon lunedì amici lettori, chiusa ieri l’ottava giornata, contraddistinta dalla scissione della coppia milanese di testa con il Milan che, sia pure fortunosamente, allunga e rimane solo in vetta a +2 sui cugini nerazzurri, secondi. E al launch match di ieri, secondo successo di fila per il Monza, che al Brianteo vince 3-0 contro la Salernitana. Grande prestazione di Colpani che apre le marcature, poi raddoppia Vignato. Nel finale rigore realizzato da Pessina. Partita esemplare dei biancorossi, abbastanza male invece il centrocampo e la difesa ospite, e la conseguenza è inevitabilmente Salernitana ancora senza vittorie.
Alle 15 in campo Lazio e Atalanta, che puntano a prolungare l’inerzia positiva dall’Europa al campionato. Biancocelesti e nerazzurri, dopo vittorie importanti con Celtic e Sporting Lisbona, si contendono tre punti preziosi. La squadra di Sarri galleggia nei bassifondi, con solo due vittorie in sette gare (Napoli e Torino). L’Atalanta invece infila cinque risultati utili consecutivi tra tutte le competizioni, e vuole costruire sullo 0-0 maturato contro la Juve la settimana scorsa. La partita però inizia sotto il segno negativo per gli uomini di Gasperini, che dopo 5′ appena si trovano sotto per un clamoroso e sfortunato autogol di De Katelaere, e al 12′ la situazione precipita :
sugli sviluppi di un’azione corale, Zaccagni innesca Felipe Anderson, che in velocità serve in mezzo il tap-in di Castellanos, e la Lazio raddoppia. Nerazzurri che accusano il colpo e rischiano il tris nel giro di pochi minuti, ma poi reagiscono e al 33′ accorciano le distanze: cross delizioso di Ruggeri, Ederson si smarca e salta indisturbato. Provedel punito nell’angolino.
Nella ripresa l’Atalanta spinge e la Lazio sembra non più in grado di opporsi al ritorno dei bergamaschi, che al 33′ arrivano alla parità: scodellata di Koopmeiners, e sugli sviluppi del corner Kolasinac sovrasta Marusic per battere Provedel con un pallonetto sotto il sette.
Tutto da rifare per la Lazio, ma quando la partita sembra avviarsi verso la suddivisione della posta, arriva inaspettatamente il colpo di coda, anzi di panchina, con Vecino: entrato nei primi minuti della ripresa, Castellanos fa sponda di testa e apparecchia per l’acrobazia dell’ex Inter, che non lascia scampo a Musso! 3-2 è risultato che rimane scritto sul tabellone, Lazio che torna a galla e Atalanta arrabbiata con sé stessa per non aver approfittato dell’occasione.
Tardo pomeriggio, nello stadio di una Cagliari assolata e in parte ancora in spiaggia, sembrava che in vacanza ci fossero ancora i calciatori dell’isola. Partita quasi senza storia, al cospetto di una Roma consapevolmente superiore (anche perché dotata di un terminale offensivo il cui effetto è difficile mettere in discussione), finisce maluccio per i sardi costretti a raccogliere 4 pere dal sacco. E poteva anche andar peggio, ma di questi tempi è difficile fare di meglio con questa squadra. La squadra di Mourinho vince senza problemi, dominando 4-1 con le reti di Lukaku (2), Aouar e Belotti. L’unica nota negativa in questo pomeriggio di festa riguarda Dybala, uscito per infortunio. I giallorossi risalgono al decimo posto, mentre i sardi (in gol con Nandez su rigore) rimangono ultimi con due punti in otto partite.
Il Frosinone di Di Francesco torna al successo dopo quattro partite, godendosi i suoi gioiellini Reinier (classe 2002 brasiliano in gol al debutto in campionato) e Soulé (seconda rete stagionale di testa). Gli scaligeri si svegliano tardi e accorciano nel recupero con Djuric: allo Stirpe finisce 2-1, Frosinone a ridosso della zona Europa dopo otto giornate.
A chiudere la giornata, al Maradona il Napoli vuole i 3 punti contro una Fiorentina piuttosto restia a consegnarli a Osimhen e &. Difatti, subito una rovesciata di Martinez Quarta respinta a pochi passi dalla porta, nientemeno che da Osimhen! Ma al 7′ la viola gela lo stadio e passa: cross da destra di Bonaventura, Martinez Quarta si inserisce e colpisce il palo, ma sulla ribattuta c’è Brekalo, che da posizione quasi impossibile batte Meret col sinistro, Fiorentina in vantaggio. Dopo un gol di Osimhen annullato per offside di Olivera, al 28′ il Napoli ancora vicino al pareggio con Lobotka, che si presenta al limite palla al piede, spara col destro e testa i riflessi del portiere viola Terracciano. E al pareggio ci arriva davvero, poco prima dell’intervallo, ma solo con un rigore causato da Parisi che sbaglia completamente l’appoggio di petto per Terracciano, che nel tentativo di anticipare Osimhen lo stende: è penalty, batte lo stesso bomber del Napoli e fa 1-1. La ripresa vede però una Fiorentina poco disposta a rinunciare alla posta intera, e al 51′ lo conferma con una azione in contropiede di Nzola e Ikonè, il cui tiro si stampa sul palo. Tentano la replica gli azzurri, con Osimhen e Khvaratskhelia, ma è ancorà Ikonè a provocare i brividi alla porta napoletana, con un sinistro dal limite che sfila vicino al palo. Alla mezz’ora è Terracciano che evita il raddoppio del Napoli, ma poco più tardi, al 63′ Bonaventura ammutolisce nuovamente lo stadio su una incursione di Duncan, cattura il pallone e batte Meret da pochi passi. A 15′ dal termine, cambi nel Napoli per cercare di reagire, Simeone, Lindstrom e Gaetano prendono il posto di Osimhen, Lobotka e Zielinski. Ci provano gli azzurri, Kvaratskhelia ruba palla a Kayode e tocca per Raspadori, che a sua volta tocca verso il secondo palo: Parisi è decisivo nella deviazione in angolo, la viola resiste. All’85’, Simeone di testa, e portiere viola costretto ad alzare la palla sopra la traversa, ma sulla partita della Fiorentina mette clamorosamente il suo sigillo Gonzalez: sgroppata di Parisi e tocco in mezzo per l’argentino, che da un passo batte Meret e chiude i conti, 3-1 e nuova caporetto casalinga per la squadra di Garcia che, adesso, inizia a sentire distintamente degli scricchiolii sulla sua panchina.
Ed è tutto anche per questa giornata, ora spazio alle nazionali e si riprende il 24 di Ottobre.
Buona settimana a tutti i lettori.