DE-FORM-AZIONI Dall’ 11 al 23 settembre MIA – Monza International Art, via Marsala, 17 Monza

Cultura e spettacolo

Come interpretiamo la realtà? Ciò che appare è reale? Come possiamo rendere concreta la nostra visione? Il confine tra filosofia e arte diventa labile e i pittori, per rispondere a queste domande, imprimono su tela opere che raccontano il mondo e il modo in cui loro lo colgono. Per riaprire la stagione, MIA – Monza International Art, ha selezionato 12 artisti che, con il loro personale linguaggio e pensiero, affrontano questo tema.

Un appuntamento che sottolinea, oltre al valore estetico dei lavori esposti, la loro profonda ispirazione e lo studio che porta il pittore alla realizzazione delle sue opere. Le DeFormAzioni artistiche diventano così le personali interpretazioni delle cose che vediamo, le Forme. La visione dell’artista e la sua conseguente Azione sulla materia dà vita a immagini diverse tra loro, trasformate e interpretate dalla sua anima e spirito.

Dalla filosofia kantiana, con la distinzione tra fenomeno (ciò di cui facciamo esperienza) e noumeno (ciò che è), all’arte: mentre per Kant il noumeno, l’essenza delle cose, non essendo suscettibile di esperienza, segna il limite della conoscenza umana, l’artista si spinge oltre e, come il saggio decantato da Schopenhauer, riesce a sollevare quel velo che cela la verità e a raccontarla nella sua più pura essenza. Il ruolo dell’artista è proprio questo: dare vita a ciò che lui, attraverso la sua sensibilità, riesce a cogliere e allo stesso tempo trasformare.  Le opere in mostra ci svelano una realtà autentica, che va oltre la forma e l’apparenza, partendo dall’arte figurativa per poi stravolgerla e deformarla alla ricerca dell’espressione del sè.

Dal mondo femminile di Annamaria Roberti e Svetoslava Atanasova a quello intimo e forte di Sofia Altomare Iadarola e Vita Daneva. Dal pop musicale di Miguel Santiago agli “stati d’animo su tela” di Aldo Menghevoli. Mentre Franco Fabbri ci racconta la velocità e omaggia la Formula1, Paolo Monga ci fa innamorare dei dettagli. Manuela Carnini si concentra sulla visione di una natura armoniosa mentre Massimo Garanzini alla natura unisce architetture che danno vita a paesaggi surreali come quelli di Rachele Tozzini. Dall’incontro tra AI e pittura nascono infine le opere di Donato Nitti.

Una mostra da non perdere, aperta da martedì a sabato, dalle 15 alle 19 con ingresso libero, a cura della Dott. Francesca Provetti.

Inaugurazione l’11 settembre alle h.18.30 con intervento dello storico e critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso e presentazione degli artisti.

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