Asili nido e Pnrr: l’inefficienza del Comune che ci sta costando una generazione

Milano

Sala e la sua nota capacità organizzativa. La maggioranza di sinistra e la sua arcinota capacità di non farsi sfuggire i fondi. Tutti miti che cadono di fronte alla vicenda asili nido, come ci racconta Mariangela Padalino, consigliere comunale di Noi Moderati:

Mariangela Padalino

“Nei prossimi giorni saremo chiamati a discutere di una lodevole mozione che riguarda una battaglia che Noi Moderati porta avanti da mesi, quella sugli asili nido a Milano.
Quest’anno circa 3000 piccoli sono stati respinti dal nostro sistema.

Eppure Il PNRR ha stanziato 4,6 miliardi per la costruzione e la riqualificazione di nuovi asili. Quanti progetti ha presentato Milano? Milano ha presentato solamente 1 progetto da 5 milioni per un polo dell’infanzia, che è stato approvato. Quindi si tratta di 5 milioni su 4,6 miliardi destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia, pari allo 0,11% del totale. Il bando per presentarne dei nuovi, che fino a pochi giorni fa era chiuso , sarà presto riaperto per effetto di una modifica del PNRR. Una prova d’appello alla quale il Sindaco questa volta non può mancare! Milano aveva perso il treno ahimè …ma ne hanno inserito uno straordinario che questa volta va preso!

Qualcuno forse obietterà che il Comune ha anche bisogno di risorse per la gestione di queste strutture … ebbene su questo tema il governo ha stanziato 900 milioni di euro! E quindi le due cose eliminano ogni alibi!

Di fronte a questa débâcle credo sia indispensabile chiarire perché si è sottovalutato il problema, perché la giunta non ha reagito? Forse era troppo concentrata altrove? Magari a restaurare qualche opera minore o qualche pista ciclabile di cui, francamente, la gran parte dei milanesi forse non ne sentiva nemmeno il bisogno.

In una Milano che vuole essere inclusiva e che guarda alle donne e al futuro, questa situazione va al contrario: gli asili sono uno strumento concreto che aiutano l’emancipazione di quelle donne che decidono di essere madri.
Mi preme ricordare a quest’ aula che banca d’Italia nel report del 2022 segnala che per ridurre il divario tra lavoratori e lavoratrici e tutelare il lavoro femminile si rende necessario costruire nuovi asili nido.
La mancanza di asili nido inducono le donne milanesi a lasciare il lavoro. A fermare la loro carriera perché lo sappiamo tutti che ancora il lavoro di cura è sulle spalle delle donne o peggio ancora prendono la decisione di non fare figli in un momento in cui la natalità italiana batte ogni record negativo.

Mi auguro, quindi, che a fronte di proposte concrete come questa, per favore, che la maggioranza questa volta ascolti e agisca: i soldi ci sono!

Se Milano intende restare quel faro di efficienza che è sempre stata questa volta non perda l’occasione di aiutare le donne e a far nascere più bambini per il bene della nostra comunità!”

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