Sieg Lein. Si sono allenati nei cessi davanti alle specchiere graffiate e rotte agli angoli. Con le labbra strette e la lingua che faceva capolino facevano Sch…Sch.. Sch con la paura che ne scappasse fuori il pernacchio di Filippo dell’Oro di Napoli. Maggiore era la paura che dalla litania Sch Lein Lein Sch fuoriuscisse un Sch heil, un Sieg Lein, un indichiarabile Sieg Heil. Era facile però li davanti allo specchio passare dal pernacchio ad un maschio Sieg Heil Sch Lein!
In sala, maschia figura, la segretaria li attendeva con l’impermeabile bianco Derrick vintage (ecco un altro der kommisar scoperto poi SS, ma come si fa non se ne esce..), uno stile, forse adatto alle biondone, non a quella faccia ambientalista da erba postuma di via Gluck, Lando e Tromba (al secolo adriano lentano), con le mosse da Celentana. L’Adriano nazionale, già Elvis Presley italiano, era partito landotromba ed è finito bello e ingessato Adrian di Manara. Meglio quando era un Jerry Lewis urlatore, scimmiesco Yuppi du, nella Dolce vita felliniana. Adrian, monumento di sé stesso, tra i gesuiti colti si sentiva un ignorante, Landa Schlein, quando le dicono Giambellino, secchiona, ripete automaticamente di Giovanni Bellini, il maggior pittore del secondo Quattrocento. La Celentana ne ha di strada da farne per diventare un pezzo unico.
Il Giambellino è grande, una superficie di mq. 134mila. Qui l’antenato Gino le tira il gomito e le fa da guida polituristica nel quartiere periferico a due passi dalle case popolari Aler, nella zona sud ovest di Milano. A sinistra c’è il processo al racket delle case popolari del Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio, tutti condannati fra le urla di quelli della Base di Solidarietà Popolare; a destra una rivolta per 350 posti auto cancellati che devono far largo al mercato. L’ultimo medico di base andato in pensione saluta. Nei nuovi 2677 alloggi popolari i carotaggi scoprono contaminazioni da tetracloroetilene e solventi del suolo e delle acque. La riqualificazione sporca i muri tra i writers del collettivo We Run The Street nel distretto del fumetto degli affreschi a muro di Diabolik, Valentina di Crepax, Adrian e del monotipo Lando, di grossi naso, bazza e c….
La Draga bisessuale, binariciuta, benestante femminista, come le Giussani ci prova. Ci prova in giro sulle orme del landotromba anche al seggio del Giambellino delle primarie, un po’ insolito, un negozio di parrucchiere; in realtà un seggio storico fin dai tempi di Prodi. Qui hanno votato in 200 malgrado che il gazebo sia volato via portato dal vento e che il seggio sia stato accorpato a Barona. La Landa attivista askenazitavLgbt, al seggio coiffeuresco, ha conosciuto, dopo la manicure, (sempre carica) anche l’aromaterapista, cioè l’armocromista.
Agli accoliti la Gina brutta (da non confondere con quella defunta) ha arringato gli accoliti ricordando che i tipi Summer soft possono portare sia l’oro bianco che giallo; se operai, sia l’aglio che la cipolla. Poi, ha aggiunto che si possono accostare cromie di intensità differenti, e se operai vivere sotto gli amianti; mescolare nuance differenti con temperature differenti, e se operai, sopportare temperature diverse senza termosifone e condizionatore; andare oltre i colori della nostra palette fuori dalla nicchia stretta dei colori; e se operai, superare il rosso monocromatico. Landa ha trovato così, tra Tempo, Grazia e Mani di fata nonché di Forbice, il suo marchio inconfondibile fatto di aromi, cromie, profumi, amianti, armature, cromo, flatulenze, armonie, cromature, scaccole giganti.
L’antenato Santo vestito d’amianto, sempre in grigio antracite ha guardato la Landa fucsia, fervente antirussa, già lobbista, dall’alto soddisfatto. Gli astanti si sono dati in uno scrosciante applauso, fatto di botte date da una mano sopra le nocche del pugno chiuso, mentre esplodevano in una serie di Sieg Lein, Sieg Lein, Sieg Lein, Sieg Lein…

Studi tra Bologna, Firenze e Mosca. Già attore negli ’80, giornalista dal 1990, blogger dal 2005. Consulente UE dal 1997. Sindacalista della comunicazione, già membro della commissione sociale Ces e del tavolo Cultura Digitale dell’Agid. Creatore della newsletter Contratt@innovazione dal 2010. Direttore di varie testate cartacee e on line politiche e sindacali. Ha scritto Former Russians (in russo), Letture Nansen di San Pietroburgo 2008, Dal telelavoro al Lavoro mobile, Uil 2011, Digital RenzAkt, Leolibri 2016, Renzaurazione 2018, Smartati, Goware 2020,Covid e angoscia, Solfanelli 2021.