On. Majorino, in Emilia per una visita si aspetta anche un anno e non ci “lucrano” solo i privati ma anche i taxisti

Lombardia

Caro Direttore, Sono sconcertata dalle affermazioni dell’on. Majorino che, in altra sede ha anche sottolineato l’eccellenza dell’Emilia.

 “I cittadini non possono vedersi trattati come un bancomat per chi vuole lucrare sulla sofferenza. Perché se non puoi o non vuoi aspettare mesi e mesi per essere curato devi mettere mano al portafoglio. E questo è particolarmente ingiusto”, ha detto.

Che Lei, onorevole Majorino citi l’Emilia Romagna come esempio socio-sanitario sembra, a me che vivo in Emilia, una barzelletta, qualcosa di surreale. Provare per credere. Per esemplificare, trascrivo una lettera inviata alla Gazzetta di Parma

“Buongiorno direttore,
ancora una volta devo fare una segnalazione sulla sanità pubblica per una visita oculistica. Al termine di una visita (privata) il medico mi ha richiesto una visita fra 6 mesi per il controllo del tono oculare essendo affetta da glaucoma bilaterale in cura farmacologica. Sul fascicolo elettronico compare la scritta non prenotabile, chiamo quindi il numero verde e la risposta è stata questa: “Non abbiamo le agende ma abbiamo un posto a Novembre 2023! Provi a richiamare”. Poco tempo fa sul giornale da Lei diretto è stato pubblicato uno schema per le visite specialistiche e mettevano l’oculistica in difficoltà ma 1 anno per un controllo di una patologia invasiva come il glaucoma mi sembra veramente troppo. Cosa sta succedendo alla sanità pubblica di Parma? Perché nelle città limitrofe i tempi d’attesa non sono così lunghi. Qualcosa va cambiato e in fretta perché con i tempi che corrono non possiamo più permetterci visite private pur pagando una sanità pubblica.

Silvana Ghinelli
Noceto, 8 novembre 2022″

Un anno, on. Majorino, ma potrei parlare di esperienze personali, di attese di sette o 8 mesi, sbattuta in un paese della provincia, con l’obbligo di un viaggio in taxi ecc. Per un’invalida civile al cento per cento, non è piacevole e, se si può, si ricorre ad un ambulatorio privato, solitamente non convenzionato con la Regione.

Anche il Presidente Bonaccini va dicendo che va tutto bene…

Quanta ipocrisia.

(Lettera firmata)

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