Un gruppo di genitori della scuola media speciale di via Vivaio 7, da un anno in conflitto con l’amministrazione comunale per il trasferimento dell’attività didattica, si è riunito in protesta davanti alla ex scuola elementare di via D’annunzio 15, i cui spazi ritengono “inadeguati” per ospitare i ragazzi con disabilità. Il presidio si è svolto in concomitanza con il sopralluogo presso la futura sede della scuola – dove a oggi si stanno svolgendo i lavori di cantiere – , organizzato dalla Commissione consiliare Educazione-Food Policy, a cui ha partecipato anche il vicesindaco e assessore all’Istruzione, Anna Scavuzzo. I genitori hanno protestato anche per non aver potuto accedere all’istituto a causa di “problemi di sicurezza legati al cantiere”, partito lo scorso maggio.
“Questo è un immobile che la scuola ritiene non essere adatto al tipo di progetto formativo erogato – ha spiegato Stefano, genitore e consigliere d’istituto – . Non è adatto, anche al netto dei lavori di ristrutturazione, per ospitare un 40% di ragazzi con disabilità. Per molto tempo abbiamo cercato di interloquire adeguatamente con Scavuzzo, ma oggi non siamo neanche potuti entrare per valutare gli spazi dove dovranno stare i nostri figli”.
“Quando mia figlia era in terza elementare – racconta Norma – , e il sostegno nelle scuole normali non è mai adeguato ai ragazzini con problematiche, i dottori del Don Gnocchi, dove era seguita, mi hanno detto che o la portavo alla scuola di via Vivaio o la perdevo. Questo progetto, conosciuto in tutta Italia, veramente funziona. Oggi mia figlia è in terza media ed è cambiata, si è evoluta, si è aperta. Nella scuola Vivaio ci sono aule ampissime adatte a ospitare i ragazzi quando hanno problematiche e crisi di vario genere e anche i corridoi sono molto grandi. Lì, ad esempio, spesso si svolgono lezioni parallele quando i ragazzi disabili non se la sentono di proseguire la lezione in classe. I loro tempi vengono rispettati. Questo manca qui in D’Annunzio”.
“Dovrei iscrivere alle medie la mia figlia più piccola – dice Erica – ma non penso di scegliere questa struttura perché per me è pericolosa a causa del traffico ingente che la circonda. Noi genitori lavoriamo e non possiamo accompagnarla ogni giorno. Mi chiedo come facciano i pulmini con i ragazzini disabili a entrare qui, a fianco di questa strada trafficatissima. Alla Vivaio abbiamo un parcheggio enorme che permette di ospitare un gran numero di pulmini e fare scendere i ragazzi con tutta la calma e il tempo necessario. Questo conferma l’assoluta inadeguatezza del trasferimento”.
Era presente al presidio anche la ex preside della scuola Vivaio, Lucia Corradini, che a settembre è stata trasferita e ha presentato un ricorso – la cui udienza nel merito avverrà a gennaio – per essere reinserita: “Sono qui perché credo nel progetto educativo della Vivaio e così non può essere portato avanti. Io continuerò ad appoggiare le famiglie. Il nuovo preside non conosce il progetto educativo come lo conosco io, per questo ritenevo fosse più opportuno che fossi io a dirigere..”
“Questa mattina, durante il sopralluogo presso l’edificio scolastico di via D’Annunzio, si è palesata ancora una volta tutta l’arroganza della vicesindaco Scavuzzo che sprezzante della sua carica istituzionale continua nell’errore di credere che le alunne e gli alunni della Scuola Media Speciale di via Vivaio siano normodotati. Non sono io a dire che siano speciali, ma le certificazioni statali. Da quasi un anno vado ripetendo che la scuola non sarebbe mai stata pronta per l’inizio dell’anno scolastico 2022-23. E, visto il cantiere ancora aperto e in alto mare, siamo certi che non sarà pronta nemmeno a gennaio 2023. Se oggi i rapporti tra Comune (Scavuzzo) e i genitori della Vivaio sono così belligeranti la colpa è di chi nello scorso mandato aveva la delega all’Educazione (Scavuzzo) e tacitamente fu rinnovato il contratto di locazione per l’immobile di via Vivaio di proprietà dell’Istituto dei Ciechi senza affrontare sei anni fa il grosso problema del trasloco. Le ragazze e i ragazzi di quella scuola non sono pacchi che si possono prendere e spostare a proprio piacimento. Alla Scavuzzo costa così tanta fatica riconoscere i propri errori nella pessima gestione della questione e chiedere scusa per i danni fatti?” Lo dichiara Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845