Hanno trasformato una passione in un grande business. Kiana e Nathan Underwood hanno creato il marchio Tulipina, studio di design floreale che ha raggiunto la fama globale, con business, eventi in tutto il mondo e uffici a New York e a Como. Una delle loro basi preferite rimane l’Italia, dove hanno deciso di vivere per almeno un periodo all’anno.
Come è nato tutto questo? “Kiana e io ci siamo conosciuti durante il nostro ultimo anno di università a Santa Barbara, in California, in un corso di italiano. Tulipina è una seconda carriera per Kiana. L’ha creata dopo che nostro figlio più piccolo ha iniziato la scuola. Ho sempre aiutato con l’azienda, ma ho lasciato il mio lavoro nel campo della tecnologia nel 2017 per occuparmi a tempo pieno di Tulipina, perché il business stava divenendo sempre più grande”, racconta Nathan. “Fin dal principio ho gestito tutto ciò che riguardava l’effettiva gestione dell’attività, principalmente finanza e le operazioni di logistica, mentre Kiana era impegnata su tutto da un punto di vista creativo”.
Ma anche lui alla fine, ispirato da lei, ha sviluppato un lato artistico: “Ho avuto una carriera di successo nella tecnologia, principalmente società legate a internet, per quasi due decenni. La tecnologia sarà sempre qualcosa che mi appassiona. Ed è così che si è sviluppato il mio interesse per la fotografia. Dal lato tecnico mi appassiona come creare look specifici con una combinazione tra fotocamera e obiettivo. La fotografia è solo un hobby, e soprattutto qualcosa che faccio nel contesto di Tulipina”.
Nathan si occupa infatti di realizzare tutte le immagini che riguardano il business. Il segreto del loro successo per lui? “A un certo punto la maggior parte delle aziende potrebbe essere solo locale o regionale, con pochissime in grado di divenire globali, come McDonald’s per esempio. I social media, grazie alla loro forte attenzione all’immagine, hanno permesso a Tulipina di trascendere i confini e consentire al lavoro di Kiana di essere visto e apprezzato in tutto il mondo. Questo ha effettivamente permesso all’azienda di crescere con modi e velocità che non sarebbero stati possibili 20 anni fa”.
Abbiamo parlato con Kiana a New York, e ci ha raccontato come la sua passione per i fiori l’abbia portata a raggiungere una clientela globale.
Quando ha capito di amare così tanto i fiori?
Sono cresciuta in Iran circondata dai fiori, che sono una parte importante della cultura persiana. Ma non ho sviluppato davvero il mio amore per i fiori fino a quando non sono diventata adulta. Non ho mai pensato a me stessa come a una persona creativa, e solo quando ho iniziato a creare arte con i fiori ho capito che questo tipo di dote viveva dentro di me.
Come ha deciso di trasformare tutto questo in un business?
Sono andata all’università con l’intenzione di diventare avvocato. Poi ho conseguito un master in relazioni internazionali, che mi ha portato a lavorare in un think tank conservatore presso la Stanford University. Poco prima della nascita del mio primo figlio, ho smesso di lavorare e per diversi anni e ho fatto la casalinga. Anche se amavo essere una mamma, avevo bisogno di qualcosa di più nella mia vita. Mi interessavano i fiori e il giardinaggio e facevo piccoli allestimenti per la casa. Fu mio marito Nathan a suggerirmi di iniziare a occuparmi di design floreale come impresa. All’inizio credetti che fosse un suggerimento folle, ma abbiamo costruito un sito web e abbiamo fotografato le mie composizioni per i social. Era il 2011. Piano piano, Tulipina ha iniziato a crescere. Oggi Tulipina è diventata una delle migliori aziende di design floreale al mondo, cosa che mi stupisce ancora ogni giorno.
Cerco di pensare a ogni composizione o creazione come un’opera d’arte. Quando qualcuno viene da noi per il suo matrimonio, sa che riceverà qualcosa che nessun altro ha visto: su misura, straordinario, personalizzato.
Ama anche giocare molto con i colori. Cosa significano per lei?
In natura vediamo così tante variazioni di colore e sfumature di colore. Quando guardi da vicino un fiore trovi sfumature sottili e combinazioni inaspettate. Lavorare con il colore offre l’opportunità di creare qualcosa di unico e, anche se stai creando dieci centrotavola con gli stessi fiori, ognuno avrà la propria variazione e sarà un’opera d’arte unica. Naturalmente, questo è possibile perfino con i bianchi e i neutri, ma per me è meno divertente.
Quali sono i fiori con cui preferisce lavorare?
Mi piacciono tutti, ma tra i miei preferiti ci sono i ranuncoli e i papaveri. La varietà di entrambi è sorprendente e il movimento dei loro steli mi consente di creare arrangiamenti artistici in stile vecchio mondo.
Le sue composizioni si basano anche sulle stagioni. Qual è la sua preferita?
L’autunno: adoro i colori cangianti e l’incredibile varietà di fiori, bacche e frutti subito prima che tutto vada a dormire per l’inverno.
Da che cosa trae la sua ispirazione?
La musica è una grande ispirazione e quasi sempre ascolto musica classica, mentre creo. Alcuni dei miei artisti prediletti sono Bach, Chopin e Rachmaninov. Penso che le sensazioni e le emozioni che la musica mi trasmette si riflettano nei miei disegni floreali.
Vive tra Como e New York. Come mai? In base all’attività o per motivi personali?
Trascorro circa sette mesi all’anno negli Stati Uniti e circa cinque mesi in Italia. Gli ambienti e le culture sono molto diversi. Nello stato di New York vivo su nove acri di terreno, con molta natura e spazio aperto intorno a me. A Como siamo in un ambiente più urbano, ma con la magnifica bellezza del lago. La scelta di Como era dovuta, in principio, al lavoro. La mia città italiana preferita è Firenze, ma ho imparato ad amare e apprezzare il nord.
Le piace vivere in Italia?
Amo l’Italia dalla tarda adolescenza. Ho trascorso un semestre universitario a Siena, poi un anno a Bologna per il master. Sento l’Italia molto più allineata alla mia cultura persiana rispetto agli Stati Uniti. Anche dopo oltre trent’anni in America, sento l’Italia come casa. Dal punto di vista degli affari, l’Italia per uno straniero può essere un po’ più difficile da ‘navigare’, ma solo perché ho più familiarità con tutte le regole degli Stati Uniti. Dal punto di vista personale, il modo in cui le persone si comportano e interagiscono in Italia è molto simile all’Iran, quindi è facile sviluppare relazioni e trattare con le persone.
Qual è l’attività principale del vostro business?
I matrimoni rappresentando circa il 95% delle nostre entrate. Circa il 70% dei matrimoni per cui lavoriamo viene celebrato in Europa. Ho terminato, a marzo, un magico workshop a Venezia. Era qualcosa che volevo fare da molto tempo.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Sono sempre alla ricerca di modi per separarmi dall’ordinario e continuare a innovare nel mondo del design floreale. Se devo essere onesta, vorrei essere ricordata come una delle migliori designer floreali del XXI secolo, come una persona che ha elevato qualcosa di ordinario a una forma d’arte.
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