Ma che c’è da capire? Conte, quello con la pochette, quello che canta Bella Ciao al Festival dell’Unità a Bologna, quello contestato duramente in Brianza e a Torino, quello che in cuor suo vuole ritornare a Palazzo Chigi, quello che usa il Movimento 5 stelle per una sua ascesa personale, quello che se ne frega se i duri e puri pentastellati non ritrovano nel suo pensiero niente, ma proprio niente, degli ideali del Movimento…beh…a quel Conte interessano gli accordi più o meno sottobanco, al primo o al secondo turno delle amministrative non importa, purché siano con la sinistra che sa manovrare il potere in modo eccellente e che saprà valorizzarlo quanto merita. Questa la politica spicciola che emerge. E anche dove i 5Stelle corrono da soli, sono, pare, oggetto di una benevola corte, una richiesta d’amore per il ballottaggio. E vorrei dire: vedasi Sala con la Milano di sinistra che già prefigura, comunque, un’alleanza di ferro per le regionali. I 5 Stelle “non tengono vergogna”, manderanno in soffitta la coerenza e obbediranno a quel Conte che con il suo tour nel Nord, nonostante insulti e contestazioni, ha già deciso gli accordi più convenienti. Naturalmente anche a Milano.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano