Occupanti lasciano il liceo Manzoni dopo la protesta simbolica tra gli applausi

Cronaca

I ragazzi, chi gestirà il futuro, hanno manifestato pacificamente ed espresso la loro maturità. Ragazzi pieni di vita e di fiducia nel futuro Come promesso, gli studenti che avevano “occupato” simbolicamente e in maniera pacifica il liceo classico Manzoni di Milano sono usciti pochi minuti dopo le 14 di ieri Ad accoglierli c’erano un centinaio tra studenti e genitori, oltre a giornalisti, fotografi e operatori televisivi intervenuti per documentare la prima occupazione organizzata per chiedere la riapertura delle scuole e il ritorno alle lezioni in presenza in piena sicurezza. Gli “occupanti”, una ventina tra ragazzi e ragazze aderenti al “Collettivo politico” della scuola, sono usciti dal portone principale tra gli applausi, con lo slogan “il Manzoni c’è”, reggendo uno striscione con la scritta “voi ce la togliete, noi ce la riprendiamo” (la scuola, ndr), poi appeso ad un muro dell’istituto.

“E’ stata un’azione che ha dimostrato che studenti e studentesse ci tengono di andare a scuola e pretendono di avere un’istruzione” ha dichiarato Carlo del Collettivo politico Manzoni, aggiungendo che “la scuola è il futuro del nostro Paese: se non prestiamo attenzione a ciò che serve per la crescita di ogni individuo, questo Paese non ce la fa ad andare avanti”. “Ci teniamo a tornare a scuola in sicurezza, in sicurezza come è stata fatta questa occupazione: seguendo le norme e i regolamenti, con indosso le mascherine e con il gel igienizzante ogni trenta minuti” ha continuato, concludendo “noi non siamo negazionisti ma studenti e studentesse disperati che vogliono tornare a scuola”.

Nel frattempo, alla preside e al Consiglio di istituto dello storico liceo nel centro di Milano, il Comitato genitori ha consegnato una lettera in cui esprimono “la nostra piena solidarietà ai ragazzi per l’azione coraggiosamente intrapresa”, sottolineando che “la dad totale è stata un’ancora di salvezza all’inizio di questo viaggio ma ora è il sasso che la fa affondare”, e che “la ripresa immediata, seppur graduale e regolamentata, delle lezioni in presenza” è “fondamentale e non più rinviabile”. Un concetto ampiamente condiviso dai genitori degli alunni ma anche da diversi professori che hanno espresso la loro vicinanza agli “occupanti”. (askanews)

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