Da oggi il Comune non fa più cremazioni delle salme delle persone decedute. I familiari delle persone decedute saranno obbligati a portarli altrove o a seppellirli a terra o nei colombari.
È una terribile violazione delle ultime volontà di persone che già hanno dovuto affrontare la malattia. E’ in parte una conseguenza del Covid 19. Nelle ultime 2 settimane di Marzo, le persone decedute a Milano, che fino ad allora erano state addirittura meno che nel 2019, sono raddoppiate!
L’ ulteriore disagio inferto a famiglie che hanno perduto i loro cari senza potergli stare accanto è anche il frutto di una macchina Comunale che non funziona.
Come sempre, l’emergenza è solo l’episodio che fa emergere l’ordinario malfunzionamento dei Servizi Funebri. Un settore di cui non si parla mai per chiari motivi scaramantici, ma a cui i milanesi tengono molto.
Il Comune di Milano non è un piccolo comune della Val Seriana in cui l’emergenza può cogliere impreparati.
L’obbligo di inumazione e lo stop alle urne cinerarie, a causa dell’ennesimo guasto dei suoi impianti di cremazione – oggi ne funzionano 3 su 5 – dimostra totale impreparazione nell’affrontare il previsto picco di decessi. Così Milano, a causa di amministratori incapaci, impedisce la forma di sepoltura preferita dall’80% dei milanesi.

Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.